venerdì 29 aprile 2016

Il compimento del Piano e il nostro ruolo

Il compimento del Piano
 
«Molto tempo fa vi parlammo di tutto ciò che succede sul vostro mondo. Vi dicemmo che sarebbe successo qualcosa di molto importante sopra le vostre teste, nella vibrazione delle energie della Luce e in quella della luce oscura, una specie di immenso "conflitto" (anche se questo termine non è del tutto corretto).
A poco a poco questo «qualcosa» è sceso nella vostra dimensione, semplicemente perché così doveva essere. Tutto ciò che vivete e che l'umanità vivrà fa parte della realizzazione del Piano. Tuttavia questo Piano prevede molteplici scenari.
Voi parlate di flusso migratorio. Questo, naturalmente, può farvi riflettere, e può suscitare in voi una maggiore compassione e Amore. Può anche suscitare molta più riflessione, comprensione e delle domande per le quali non avrete risposte. Infatti, fino ad ora, vivete la programmazione!
Perché, da così tanti anni, cerchiamo di farvi lavorare sulla paura e sull'Amore? Conoscete molto bene la forza del pensiero, sapete molto bene che se c'è una quantità sufficiente di esseri umani che si uniscono per cambiare il mondo, con la loro grande capacità di amare, lo scenario che si delinea – e che cominciate a percepire – può, dall'oggi al domani, evolvere verso uno scenario diverso. Grazie a chi? Grazie a tutte le persone pure di cuore, a tutte le persone che sono in grado di elevarsi un po' al di sopra degli eventi.
Non bisogna cercare di comprendere ciò che non potete comprendere, poiché non avete le informazioni relative al problema! Potete vivere i problemi attuali ed elevarvi senza entrare nell'emozionale.
Se osservate la natura, se osservate le azioni degli esseri umani, vi renderete conto che succedono moltissime cose sul vostro mondo. In alcune nazioni si fa una grande pulizia, ma non sempre è sufficiente affinché gli uomini possano comprendere i loro errori; essi continuano ad essere manipolati e a manipolare.
È necessario che sul vostro mondo succedano delle cose ancora più gravi cosicché alla fine gli esseri umani si inginocchino e dicano semplicemente, alzando gli occhi al cielo: «Che l'universo ci aiuti! Che l'universo venga in nostro soccorso perché non possiamo più fare niente! Non comprendiamo più la situazione che stiamo vivendo!»
Gli uomini sono in grado di inginocchiarsi? Gli uomini sono in grado di comprendere i loro errori? Gli uomini sono in grado di andare al di là di ciò che gli si vuole far credere, al di là delle manipolazioni così tanto sottili?
Voi siete tutti differenti nel vostro modo di intendere la vita, di pensare e amare, siete differenti nel vostro modo di agire, e tuttavia avete così tante affinità, siete così simili! Affinché un mondo possa funzionare, perlomeno nella vostra dimensione, occorre una differenza, in modo che questa differenza possa farvi evolvere.
Su questo mondo duale, su questo mondo di sofferenza, è necessario che possiate apprendere tutti gli aspetti dell'Amore, che talvolta passano attraverso la sofferenza, la ribellione e l'indignazione. Questi sono strumenti che vengono offerti agli esseri umani per evolvere, per far in modo che donino se stessi, per manifestare realmente il loro Amore.
Qual è il vostro ruolo rispetto a tutto ciò che succede in questo momento? Voi vedete solamente una piccola parte dell'immenso gioco degli scacchi che si sta giocando sul pianeta Terra! Coloro che hanno le pedine e che barano, vedranno le situazioni ritorcersi contro di loro. Tuttavia, prima che questo succeda, ci sarà ancora molta sofferenza e molte sparizioni, questo significa che molti esseri umani torneranno alla loro dimora di Luce.
Non commenteremo tutto ciò che sta accadendo, per una buona ragione, perché una parte del Piano si sta delineando e perché forse – speriamo – voi comprenderete più avanti ciò che non potete comprendere attualmente.
Aggiungiamo solo questo: le nazioni saranno sempre più ingovernabili! I loro popoli diventeranno sempre più potenti, ma non necessariamente in senso buono, perché non avranno misure, perché saranno nella sofferenza e nella ribellione. Quando parliamo di popoli, ci riferiamo a tutti gli esseri umani che vivono in Europa, negli Stati uniti e in tutto il vostro mondo.
Tutto ciò che vive l'Europa, gli altri continenti lo vivranno in modo diverso. La loro gente dirà: «Noi siamo sovrani, siamo qui, esistiamo! Non vogliamo più soffrire, non vogliamo più ingiustizie, non vogliamo più essere manipolati, noi vogliamo vivere! Vogliamo vivere in armonia gli uni con gli altri! Vogliamo poter aiutare ed essere aiutati! Vogliamo vivere la solidarietà!»
Il pianeta appartiene a tutti gli uomini! Tuttavia, tra gli uomini, ci sono dei lupi (non parliamo degli animali), delle persone che non vogliono la fraternità, che non vogliono condividere, che non vogliono l'Amore tra le persone. Quelli che chiamiamo lupi sono persone che, purtroppo per loro, non sono consapevoli di ciò che sono!
Quindi, fate il possibile per lavorare ancora e ancora sul mollare la presa, sulla fiducia e sull'Amore! Tutto ciò che farete su voi stessi avrà una grande ripercussione sulla vita!
Voi non sapete se l'Amore che inviate nelle vostre preghiere aiuta realmente tutti coloro che soffrono. Non conoscete l'impatto che possono avere i vostri pensieri generosi!
Siate consapevoli di ciò che succede sul vostro pianeta, siate consapevoli che avete realmente messo piede nelle grandi trasformazioni, nelle grandi tribolazioni! Non dimenticate che siete ancora gli artefici del vostro futuro!
Questo pianeta e tutti coloro che ci vivono devono superare qualcos'altro! Questo qualcos'altro, nonostante il piano prestabilito, sarà in funzione di ciò che siete e di ciò che diventate!» 


Potete riprodurre questo testo e darne copie secondo le seguenti condizioni :
  • che non sia tagliato,
  • che non subisca nessuna modifica di contenuto,
  • che fate riferimento al nostro sito  http://ducielalaterre.org
  • che menzionate il nome di Monique Mathieu.



immagine dal web

domenica 10 aprile 2016

Come il “sistema” esercita il controllo e il potere

Le dieci regole della manipolazione mediatica

1. La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élite politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell'area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali.
2. Creare problemi e poi offrire le soluzioni
Questo metodo è anche chiamato "problema- reazione- soluzione". Si crea un problema, una "situazione" prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3. La strategia della gradualità
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. È in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni 80 e 90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.
4. La strategia del differire
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come "dolorosa e necessaria", ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. È più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che "tutto andrà meglio domani" e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all'idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.
5. Rivolgersi al pubblico come ai bambini
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile. Perché? Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno.
6. Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione
Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all'inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti...
7. Mantenere il pubblico nell'ignoranza e nella mediocrità
Far sì che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. "La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori".
8. Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...
9. Rafforzare l’auto-colpevolezza
Far credere all'individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione!
10. Conoscere agli individui meglio di quanto loro stessi si conoscano
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il "sistema" ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.

Noam Chomsky



Noam Chomsky è uno dei pochi grandi intellettuali che non hanno mai rinunciato ad essere coscienza critica della società occidentale. Per oltre trent'anni le sue opinioni e i suoi giudizi, sempre attenti a cogliere l'essenza delle cose dietro l'apparenza della realtà, hanno sensibilizzato un crescente interesse del pubblico verso la reale natura del potere. 

http://www.ilgiardinodeilibri.it/ebook/__sistemi-di-potere-ebook.php?pn=5703 
Sistemi di Potere (eBook)-Conversazioni sulle nuove sfide globali- Noam Chomsky
In questa formidabile serie di colloqui, l'ottantacinquenne linguista e politologo statunitense analizza il mondo contemporaneo e le tensioni che lo animano, denunciando i «sistemi di potere» - governi, organismi finanziari, multinazionali - che alimentano divisioni nella società allo scopo di assoggettare gli individui.

A finire sotto il suo sguardo chirurgico non è solo il nuovo imperialismo americano, che perpetua persino sotto Obama strategie consolidate, ma anche il potere, più recente e oramai forse più invasivo, del capitale finanziario transnazionale, che ha scalzato quello legato all'industria e al commercio.

È il potere delle multinazionali, della BCE e dei fautori dell'austerity, che impoverisce il ceto medio e tiene sotto scacco l'Europa. Sono questi «sistemi» a muovere una nuova guerra di classe contro i lavoratori e la società, una guerra che non può che essere «unilaterale». Al servizio del potere, oggi come sempre, la macchina della propaganda, che induce nuovi bisogni e crea sottomissione.

«Il potere non si suicida», dice Chomsky, ma alcune forme di democrazia partecipata e di cittadinanza attiva emergono a contrastare la sua forza schiacciante: il movimento Occupy e gli indignados, la gestione operaia delle fabbriche, le rivolte della Primavera araba dimostrano che lottare per migliorare le cose è possibile. A patto di non sedersi davanti alla tv: Chomsky interviene qui, infatti, anche su questioni di politica culturale, facendo il bilancio della sua lunga attività di linguista e denunciando lo stato della cultura e dell'istruzione attraverso un'acuta critica ai libri elettronici, a Twitter e ai social network.

Il messaggio politico e umano di un grande intellettuale indipendente, uno dei pochissimi veri saggi dei nostri tempi.




 
 
 
 
 
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