mercoledì 24 febbraio 2016

Il Canto dello Spirito del Bambino

Quando riconosciamo il canto del nostro Spirito, ci ricolleghiamo all’amore e al ricordo della nostra identita’

“Esiste una tribu’ in Africa dove la data di nascita di un figlio non viene conteggiata nel momento in cui nasce e nemmeno nel momento in cui viene concepito, la sua nascita viene bensi’ datata nel momento in cui la madre decide a livello mentale di essere pronta ad avere il bambino.

Quando questa decisione viene presa, la futura madre esce di casa, va a sedersi sotto un albero e rimane li’ fino a che sara’ in grado di sentire il canto del bambino che vuole venire nel suo grembo. Una volta sentita la canzone, la donna torna a casa dal futuro padre e gliela insegna, poi, dopo aver fatto l’amore per concepire fisicamente il bambino, devono cantare entrambi quella canzone per un po’ di tempo. Questo è un modo per invitare il bambino a venire da loro.

Quando la madre rimane incinta, dovra’ insegnare il canto del bambino anche alle levatrici e alle vecchie donne del villaggio, cosi’ quando egli nascera’, tutti potranno accoglierlo con la sua canzone. Man mano che il bambino crescera’ il suo canto verra’ insegnato anche agli altri abitanti del villaggio. Questo insegnamento viene diffuso a tutti, per poter aiutare il bambino durante le difficolta’, per esempio se cade e si fa male, qualcuno del villaggio lo aiuta e lo consola cantandogli la sua canzone. Oltre a questo la canzone puo’ essere cantata anche quando il bambino fa qualcosa di meraviglioso, o durante i riti della puberta’, per onorare la sua persona. 

Nella tribu’ africana c’è un’altra occasione per cui gli abitanti del villaggio cantano al bambino. Se in qualsiasi momento, durante la sua vita, la persona commette un crimine o un atto sociale aberrante, l’individuo è chiamato al centro del paese e le persone della comunita’ formano un cerchio intorno a lui o lei, e poi gli cantano la canzone. La tribu’ riconosce che la correzione per un comportamento antisociale non è la punizione ma è l’amore e il ricordo della propria identita’. 

Quando si riconosce la propria canzone, sparisce la voglia o il bisogno di fare cose che possono ferire un altro, e cosi’ le cose funzionano nella loro vita. Un’altra occasione dove si canta è il matrimonio, ma in questo caso le canzoni, quella del marito e quella della moglie, vengono cantate insieme. L’ultima occasione è quella della morte, quando il bambino ormai adulto si trova sdraiato nel suo letto con tutti gli abitanti del villaggio che conoscono il suo canto e cantano per lui.”



Tratto da: A path with heart: A guide through the perils and promises of spiritual life, Bantam, 1996 - The Song of the Spirit -


Che tu sia felice, Che tutti gli esseri siano felici.
Ti invio Amore e Benedizioni angeliche e che
La Gioia della Consapevolezza guidi il tuo cammino

Katia Botta


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