AFFRONTARE
LE DIFFICOLTA'
Parliamo
di come affrontare le difficoltà che sono parte della Vita, sono il
sale della Vita.
Senza le difficoltà l’essere umano non si mette alla prova, non capisce quanta capacità ha di “nuotare” quando le onde sono alte e il mare non è calmo.
Però la difficoltà vista come sfortuna, quella che induce al pessimismo o - peggio - al vittimismo è una difficoltà che lascia l’amaro in bocca.
Se invece la si affronta come insegnamento che la Vita ci sta dando per mezzo di quella che noi giudichiamo difficoltà, riusciamo a tirar fuori le nostre forze migliori, la nostra capacità di reagire, e allora la difficoltà viene vissuta come benefica.
C’è sempre rimedio: questo è il principio fondamentale, perché la Vita - che è Evoluzione, Amore - non può permettersi di avvilire, abbrutire, punire l’essere umano, in quanto andrebbe contro se stessa.
La Vita che arriva a rendere l’essere umano depresso, scontento, amaro, che non si abbandona al flusso dell’esistenza, che non vede futuro, non ha fatto ciò che deve fare.
La vita DEVE insegnare, ed insegna, attraverso le difficoltà.
Anche per il bambino imparare a fare uno più due è difficile: è una difficoltà.
Se capiamo che la difficoltà è parte della Vita ed è anche il mezzo che ci viene offerto per insegnarci qualcosa, noi andiamo verso la difficoltà – non dico non con letizia, perché è difficile andare incontro alle difficoltà lietamente - ma almeno con un atteggiamento positivo, cercando di capire l’insegnamento, e così facendo troveremo la soluzione.
Se, viceversa, ci ostiniamo a sentirci sfortunati, colpiti dalla sorte, avremo un atteggiamento che non solo non ci farà trovare la soluzione, ma attirerà altre difficoltà.
La cosa migliore è capire che lo scopo del percorso che facciamo sulla Terra non è fine a se stesso: sono qui, dormo, vivo, piango, gioisco, soffro, muoio….NO.
Sono qui perché devo aiutare l’Evoluzione, devo aiutare tutta l’umanità ad evolversi, ognuno con le proprie caratteristiche.
Per fare questo c’è necessità di conoscersi, di provarsi, di tirare fuori il meglio di sé, e questo meglio esce fuori sempre attraverso le difficoltà.
Arriva poi il momento in cui la conoscenza di noi stessi è così profonda, così radicata… ci siamo accettati e finalmente ci amiamo; allora le difficoltà non hanno più ragion d’essere.
Ci saranno quelle ordinarie che la Vita porta con sé, ma saranno più che altro semplici inconvenienti.
Questo è il modo giusto di ragionare per non entrare in depressione, in crisi davanti alla difficoltà: la si deve considerare un’esperienza che la Vita vuole farci fare affinché capiamo di essere in grado di superarla.
Dentro la difficoltà c’è già la soluzione, e dobbiamo trovarla in fretta capendo di doverla cercare non attraverso il rifiuto della situazione, ma accettandola e capendo che per mezzo di essa noi miglioriamo noi stessi.
A questo punto la soluzione si manifesta, perché non è più quella che abbiamo cercato o voluto noi, ma è quella che la Vita ci porge, e la porge solo quando abbiamo capito l’insegnamento.
Senza le difficoltà l’essere umano non si mette alla prova, non capisce quanta capacità ha di “nuotare” quando le onde sono alte e il mare non è calmo.
Però la difficoltà vista come sfortuna, quella che induce al pessimismo o - peggio - al vittimismo è una difficoltà che lascia l’amaro in bocca.
Se invece la si affronta come insegnamento che la Vita ci sta dando per mezzo di quella che noi giudichiamo difficoltà, riusciamo a tirar fuori le nostre forze migliori, la nostra capacità di reagire, e allora la difficoltà viene vissuta come benefica.
C’è sempre rimedio: questo è il principio fondamentale, perché la Vita - che è Evoluzione, Amore - non può permettersi di avvilire, abbrutire, punire l’essere umano, in quanto andrebbe contro se stessa.
La Vita che arriva a rendere l’essere umano depresso, scontento, amaro, che non si abbandona al flusso dell’esistenza, che non vede futuro, non ha fatto ciò che deve fare.
La vita DEVE insegnare, ed insegna, attraverso le difficoltà.
Anche per il bambino imparare a fare uno più due è difficile: è una difficoltà.
Se capiamo che la difficoltà è parte della Vita ed è anche il mezzo che ci viene offerto per insegnarci qualcosa, noi andiamo verso la difficoltà – non dico non con letizia, perché è difficile andare incontro alle difficoltà lietamente - ma almeno con un atteggiamento positivo, cercando di capire l’insegnamento, e così facendo troveremo la soluzione.
Se, viceversa, ci ostiniamo a sentirci sfortunati, colpiti dalla sorte, avremo un atteggiamento che non solo non ci farà trovare la soluzione, ma attirerà altre difficoltà.
La cosa migliore è capire che lo scopo del percorso che facciamo sulla Terra non è fine a se stesso: sono qui, dormo, vivo, piango, gioisco, soffro, muoio….NO.
Sono qui perché devo aiutare l’Evoluzione, devo aiutare tutta l’umanità ad evolversi, ognuno con le proprie caratteristiche.
Per fare questo c’è necessità di conoscersi, di provarsi, di tirare fuori il meglio di sé, e questo meglio esce fuori sempre attraverso le difficoltà.
Arriva poi il momento in cui la conoscenza di noi stessi è così profonda, così radicata… ci siamo accettati e finalmente ci amiamo; allora le difficoltà non hanno più ragion d’essere.
Ci saranno quelle ordinarie che la Vita porta con sé, ma saranno più che altro semplici inconvenienti.
Questo è il modo giusto di ragionare per non entrare in depressione, in crisi davanti alla difficoltà: la si deve considerare un’esperienza che la Vita vuole farci fare affinché capiamo di essere in grado di superarla.
Dentro la difficoltà c’è già la soluzione, e dobbiamo trovarla in fretta capendo di doverla cercare non attraverso il rifiuto della situazione, ma accettandola e capendo che per mezzo di essa noi miglioriamo noi stessi.
A questo punto la soluzione si manifesta, perché non è più quella che abbiamo cercato o voluto noi, ma è quella che la Vita ci porge, e la porge solo quando abbiamo capito l’insegnamento.
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