Pentole di Alluminio, Acciaio inox, Teflon,
Ceramica, Ghisa, Titanio, Ferro, Rame, Terracotta, Pietra Ollare, Pirex.
Esiste la pentola ideale? Quale pentola utilizzare? Qual è il
miglior modo di cucinare i cibi? Vediamolo insieme.
L’ALLUMINIO: è tossico per il cervello, accertato
che nelle persone affette dal morbo di Alzheimer le concentrazioni di alluminio
nel tessuto celebrale sono da dieci a trenta volte superiori alla norma;
L’ACCIAIO INOX : è una lega di
ferro, cromo e nichel, chi è allergico al nichel può scegliere l’acciaio 18/c,
ossia privo di nichel. L’acciaio, se viene a contatto con composti acidi
(pomodori e salse agrodolci), può cedere particelle di metallo; a contatto con
il sale da cucina va incontro a corrosione, la bruciatura del cibo al fondo è
procancerogeno;
IL TEFLON: conosciuto come antiaderente,
se portato a duecento gradi centigradi o graffiato, rilascia il Pfoa (acido
perfluorottanoico) tossico per tiroide e fegato;
LA CERAMICA: le padelle cosiddette in ceramica non sono altro
che padelle in alluminio rivestite con vernici che contengono polveri
ceramiche, con limitata adesione al substrato e ridotta compattezza. La
ceramica vera è atossica, resistente e non porosa, quindi perfetta;
IL PIREX :(vetro) non rilascia
sostanze ed è pratico per il lavaggio. Non può essere usato su fornelli e
piastre, solo forno;
FERRO: indicato per chi ha l’anemia
sideropenica e i sideropenici (coloro che hanno carenza di ferro) in quanto
rilasciano ferro biodisponibile, inoltre sono l’ideale per soggetti allergici al nichel. Il
ferro è soggetto alla ruggine, per cui le pentole vanno lavate il meno
possibile con l’acqua, evitare il contatto diretto con cibi acidi (pomodoro,
aceto, succo di limone, salse agrodolci);
IL TITANIO: non è velenoso, non svolge
alcun ruolo biologico noto nel corpo umano, è naturalmente antiaderente,
conduce bene il calore, è duro e resistente. Di contro è molto costoso e queste
padelle non si possono usare su piastre elettriche;
PIETRA OLLARE: è la migliore per le cotture lunghe a fiamma
moderata quali zuppe, legumi, brasati e polenta. È consigliabile chiedere al
rivenditore il certificato di assenza di fibre di amianto che raramente possono
essere presenti nella pietra;
TERRACOTTA: il profilo termico è simile a quello della
pietra, è indicata per i cibi a cotture lunghe e a temperature costanti come il
risotto, lo spezzatino, il ragù, i legumi e i minestroni. Al primo utilizzo le
pentole di terracotta vanno tenute in ammollo per dodici ore; va sempre usato
lo spargifiamma per distribuire il calore in modo uniforme, non vanno
utilizzati mestoli in metallo in quanto possono graffiare la smaltatura che è
fatta con piombo, cadmio, selenio, arsenico e uranio. Meglio le pentole
ecologiche il cui smalto è costituito da sostanze come bario, potassio, calcio,
sodio;
GHISA: adatta a cotture lente; è molto pesante e
richiede manutenzione particolare. Non è adatta alla lavastoviglie. Non è
consigliabile il lavaggio con acqua: meglio usare della carta assorbente e, se
occorre, del sale per scrostarle. Dopo si deve ungerla con un sottile
strato di olio di oliva e conservarla. Tale procedura è necessaria per evitare
la ruggine;
GHISA
PORCELLANATA :lo smalto che le ricopre è duro, ma poco resistente e si
incrina con facilità determinando il rischio di distacco di frammenti di smalto;
RAME: non è adatto ad alte
temperature, richiede manutenzione, si ossida diventando tossico e va quindi
stagnato periodicamente. Le pentole in rame sono più belle se tenute appese al
muro vicino al camino della cucina.
Le
pentole da anni sono sempre le stesse, chiediamoci soprattutto cos’è cambiato?
Sono cambiati gli alimenti , il modo di cucinare, la conoscenza del valore degli
alimenti e soprattutto il tempo da dedicare alla cucina. Personalmente
attribuisco piu’ valore alla qualita’ e in
particolare alla cottura degli alimenti. Secondo la dietetica cinese dovremmo
fare anche attenzione agli strumenti utilizzati per cucinare o al banco di
lavoro, per conservare al meglio il Jing degli alimenti. Se per esempio, impastiamo
alimenti di natura fresca o fredda come la farina di grano saraceno, su un
piano di lavoro in metallo o in marmo, dalle caratteristiche Yin( fredde), il
piano di lavoro aiuterà l’alimento a conservare inalterata la propria natura. La
cottura determina l’effetto “terapeutico” del piatto da cucinare, in generale la
cottura a vapore, a bagnomaria, la bollitura e quella a pressione (fuoco+acqua),
tendono a rinfrescare riducendo il calore degli alimenti, mentre la frittura,
l’arrostitura, l’affumicatura e la tostatura (fuoco), tendono a riscaldare la
natura degli alimenti. Quindi anche se utilizzo la pentola ideale e non
utilizzo la cottura giusta dell’alimento, la natura e le proprieta’ dell’alimento
saranno alterate. Le nostre nonne lo sapevano, curavano con le minestre
medicate, dedicando soprattutto tempo e amore alla cucina, in caso di influenza
per esempio, una minestra di grano saraceno “elimina il calore” e “disperde il fuoco”,
esercitando un’ azione antitossica ed antipiretica.
Il principio terapeutico
basilare riferito ai quattro Qi
cita: bisogna "curare il freddo con farmaci caldi, curare il calore con
farmaci freddi"
Buona Cucina e Buona Vita
Katia Botta
Foto
web
Nota:
le proprieta’ dei materiali sono estratte da un articolo del Dott.
Tommaso Patrissi (medico chirurgo)
http://www.ilmensile.it
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