Mi sembra che, prima di intraprendere qualunque viaggio alla
scoperta della realtà, alla ricerca di Dio, prima di poter agire, prima di
poter avere rapporti con gli altri - ciò che costituisce la società - è
essenziale cominciare a comprendere innanzitutto noi stessi. Io considero
persone serie coloro per i quali questa è l'esigenza principale e prioritaria,
piuttosto che il fatto di perseguire un particolare fine: se non
comprendiamo noi stessi, infatti, come possiamo con l'azione produrre un
cambiamento nella società, nei rapporti, in tutto ciò che facciamo? Questo non
significa, ovviamente, che la conoscenza di sé sia in contrasto con la
socialità o che sia del tutto indipendente da essa. Né significa porre
l'accento sull'individuo, sull'io, in quanto opposto alla massa, agli altri. Ma
senza conoscere voi stessi, senza conoscere il vostro modo di pensare e il
perché pensate certe cose, senza conoscere le radici di vostri condizionamenti
e le cause delle vostre convinzioni sull'arte, sulla religione, sul vostro
paese, sui vostri simili e su voi stessi, come potete davvero riflettere su
qualunque altra cosa?
(Jiddu Krishnamurti da "La ricerca della felicità")
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