Quando la comunicazione s’interrompe, tutti ne soffriamo. Quando
nessuno ci ascolta o ci comprende, siamo come bombe pronte a esplodere. L’ascolto compassionevole porta con sé la
guarigione. A volte solo dieci minuti di ascolto profondo possono
trasformarci e riportare il sorriso sul nostro volto.
Molti di noi hanno perso la propria capacità di ascoltare e
usare la parola amorevole in famiglia: sembra che nessuno sia più in grado di
ascoltare nessuno. Così ci sentiamo molto soli,
anche all’interno delle nostre stesse famiglie. Andiamo dal terapista, sperando
che potrà ascoltarci, ma anche parecchi di loro soffrono molto e, a volte, non
riescono ad ascoltare profondamente come vorrebbero. Perciò, se davvero amiamo
qualcuno, dobbiamo esercitarci a essere buoni ascoltatori.
Dobbiamo anche imparare a usare la parola amorevole. Abbiamo
infatti perduto la capacità di dire le cose con pacatezza: ci irritiamo troppo
facilmente. Ogni volta, che apriamo bocca pronunciamo parole aspre o amare.
Abbiamo perso la capacità di parlare con gentilezza. Senza gentilezza non
riusciamo a ristabilire l’amore e la felicità.
Dovrete praticare il respiro consapevole, così che la compassione
sia sempre con voi. Ascolterete senza dare consiglio o esprimere giudizi.
Intanto potrete dire a voi stessi: «Sto ascoltando questa persona perché voglio
alleviare la sua sofferenza». È questo l’ascolto compassionevole. Dovete
ascoltare in modo tale che la compassione vi rimanga nel cuore per tutto il
tempo, questa è un’arte. Se mentre ascoltate dovesse affiorare un senso
d’irritazione o di rabbia, non riuscirete più a offrire un ascolto profondo.
Dovrete praticare per far sì che, ogni volta che insorge l’energia
dell’irritazione e della rabbia, voi riusciate a inspirare ed espirare in modo
consapevole, continuando a custodire in voi la compassione. Qualsiasi cosa
l’altra persona dica, anche se il suo modo di vedere le cose rivela molta
ingiustizia, anche se vi condanna e v’incolpa, continuerete a stare seduti
molto calmi e a respirare in modo consapevole.
Se non siete in buona forma, se sentite che non riuscirete a
continuare ad ascoltare in quel modo, ditelo all’altra persona. Domandategli:
«Mia cara/Mio caro, possiamo continuare fra qualche giorno? Devo rigenerarmi.
Ho bisogno di praticare in modo da riuscire ad ascoltarti nel modo migliore». Praticate
ancora la camminata e il respiro consapevole, esercitatevi ancora nella
meditazione da seduti per ristabilire la capacità di ascoltare in modo
consapevole.
Da: Thich Nhat Hanh, “Paura. Supera la tempesta con la
saggezza“, Bis Edizioni, 2013
Per
Approfondire:
-Thich
Nhat Hanh La Pace è a ogni passo
I Dieci Movimenti in Consapevolezza
-La pratica della Presenza Mentale
La meditazione
seduta, ma anche la meditazione camminata, la meditazione del lavoro, la
meditazione del pasto, la consapevolezza nel mettersi in comunicazione con gli
altri, sono alcuni dei mezzi abili per poter assumere uno stile di vita
“meditativo”.
immagini dal web
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