domenica 22 dicembre 2013

Il Natale secondo Gandhi

Dio non è con quelli che mangiano il panettone, ma con quelli che raccolgono le briciole.
Non è fredda la neve che cade sui tetti delle case, ma quella che cade sulla mano tesa del mendicante.
Finché l’anelito alla pace rimarrà insoddisfatto finché non avremo sradicato la violenza dalla nostra civiltà, il Cristo non è ancora nato.
Quando la pace autentica si sarà affermata ogni dimostrazione sarà inutile, tale sarà l’irradiazione della vita non solo individuale, ma anche sociale.
Solo allora noi diremo che il Cristo è nato in mezzo a noi.
Allora non penseremo tanto a un giorno che è anniversario, ma a un avvenimento che può realizzarsi in tutta la nostra vita.
L’importante è vivere la vita che non si ferma mai, che sempre avanza verso la pace. Se dunque si augura un buon Natale senza dare un senso profondo a questa frase, tale augurio resta una semplice formula vuota. Chi non vuole la pace per tutti, non la vuole nemmeno per se stesso. La pace  non è possibile, se non c’è contemporaneamente da tutte le parti un’intensa aspirazione alla pace.




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