Quando Dio finì di creare il
mondo, decise di dividerlo tra i suoi principi e li chiamò a sé.
Il primo principe ad arrivare fu il principe del mare, tutto ricoperto
di onde blu e azzurre e sul suo capo un turbante di onde spumeggianti.
“Poiché sei giunto per primo”
disse Dio al principe del mare “ti darò la parte più grande. Riceverai due
terzi del mondo: gli oceani, i laghi e i fiumi. Nella tua parte abiteranno
tutti i pesci e i coralli stupendi, i pericolosi squali e le balene più grandi
di ogni animale della terra. Presso di te verranno uomini e bestie e si
compiaceranno di sedere presso le tue spiagge.
Partì quindi il principe del mare
felice gioioso e riconoscente, dopo di lui entrò il principe delle montagne, alto e imponente, sul suo capo una
vetta splendente e innevata.
“Shalom lekhà, pace a te, principe
delle montagne” lo salutò Dio “a te darò tutte le cime ricoperte di neve e il
forte vento dei monti che fa vivere ogni spirito. Ti darò le viste più belle
nei limpidi giorni di primavera, tutte le bestie che abitano i dirupi, i
camosci e le aquile. Tra i tuoi crinali abiteranno grandi poeti e sulle tue
alture cammineranno coraggiosi i conquistatori di vette”.
Gioì il principe delle montagne e
proseguì per la sua strada, dopo di lui giunse il principe delle foreste, ricoperto di foglie e rami ed attorno ai
suoi piedi radici sinuose ricoperte di muschio.
“Barukh habà, benvenuto” disse Dio
“a te do tutto il verde del mondo, le giungle misteriose e fitte, la ricchezza
dei fiori e dei cespugli nei loro colori intensi e gli uccelli dal magnifico
canto, che allieteranno gli orecchi di coloro che visiteranno le tue foreste.
Ti dono tutte le grandi fiere, le scimmie, gli enormi elefanti e le farfalle
dai mille colori. Presso di te verranno avventurieri amanti del pericolo alla
ricerca di sfide e di territori sconosciuti.
Anche il principe della foresta partì,
tutto contento, e Dio, visto che il suo sacco si era ormai svuotato, si accinse
ad andar via.
Improvvisamente si udì un fruscio
di vento leggero, e di fronte a Dio comparve il principe del deserto.
Vecchio e stanco si trascinava il
principe del deserto, tutto bruciato dal sole e riarso dai venti, la barba
ricoperta di polvere e la pelle solcata da rughe profonde.
“Adesso giungi?” disse incollerito
Dio, “ora non mi resta nulla per te”. Si dispiacque il principe del deserto e
si scusò: “Una lunga e impervia strada ho percorso, perdonami. Davvero non ti
resta nulla per me?”.
Dio guardò il fondo del sacco e
sospirò. “Guarda” disse e aperse il sacco di fronte al principe del deserto, “i
grandi laghi li ho già dati. Tutto ciò che mi resta è una minuscola sorgente,
un pozzo quasi secco e una piccola pozza d’acqua, nulla di più. Ho già
ripartito tutti gli alti monti e le valli, mi son rimaste solo alcune alture
erose dal vento che nessuno ha voluto. Tutte le piante le ho già sparse e mi
sono rimasti solo alcuni arbusti spinosi e alcune piccole e polverose piante
che nessuno ha preso. Il clima mite e quello primaverile li ho già assegnati a
tutti e ciò che mi rimane è solo un clima ostile, bruciante di giorno e gelido
di notte. “Per farla breve” concluse Dio, “non ho altro da darti se non una
grande aridità e null’altro”.
Il principe del deserto ne fu
addolorato e si incurvò. “Non fa niente” disse alla fine, “farò ritorno alla
mia dimora, nel deserto, non ho bisogno di nulla, davvero”.
Dio vide l’afflizione del principe
del deserto e disse, “no, non posso non darti qualcosa”. Dio rivoltò il suo
sacco, e ne uscì sabbia finissima e calda, che diede vita a dune sconfinate, e
rocce di ogni colore.
Dio consolò il principe del
deserto e disse: “Non rattristarti, è vero, non hai ricevuto cime alte e
innevate, e nemmeno fiumi lunghi e scroscianti. Non ho più a disposizione
piante selvagge, farfalle e animali vigorosi. Ma presso di te, deserto” disse
Dio, “giungeranno coloro che vedono in visione, profeti e solitari. Tra i tuoi
crepacci si raccoglieranno gli amanti del silenzio e della natura, e presso di
te, deserto, poiché sei così duro, si riuniranno tutti coloro che nel mondo
ricercano la verità, la purezza e l’innocenza; presso di te” concluse Dio,
“troveranno dimora coloro che cercano me”.
(storia popolare israeliana)
fonte: http://www.midbar.net/blog/)
Immagine vecchio tuareg: http://www.flickriver.com/photos/ginolauro/sets/72157622333270629/
Immagine desertoNamibia: google immagini
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