Quanto più invecchiavo, quanto più insipide mi parevano le
piccole soddisfazioni che la vita mi dava, tanto più chiaramente comprendevo
dove andasse cercata la fonte delle gioie della vita. Imparai che essere amati
non è niente, mentre amare è tutto, e sempre più mi parve di capire che ciò che
dà valore e piacere alla nostra esistenza non è altro che la nostra capacità di
sentire. Ovunque scorgessi sulla terra qualcosa che si potesse chiamare
“felicità”, consisteva di sensazioni. Il denaro non era niente, il potere non
era niente. Si vedevano molti che avevano sia l’uno che l’altro ed erano
infelici. La bellezza non era niente, si vedevano uomini belli e donne belle
che erano infelici nonostante la loro bellezza. Anche la salute non aveva un
gran peso; ognuno aveva la salute che si sentiva, c’erano malati pieni di
voglia di vivere che fiorivano fino a poco prima della fine e c’erano sani che
avvizzivano angosciati per la paura della sofferenza. Ma la felicità era
ovunque una persona avesse dei forti sentimenti e vivesse per loro, non li
scacciasse, non facesse loro violenza, ma li coltivasse e ne traesse godimento.
La bellezza non appagava chi la possedeva, ma chi sapeva amarla e adorarla.
C’erano moltissimi sentimenti, all’apparenza, ma in fondo erano
una cosa sola. Si può dare al sentimento il nome di volontà, o qualsiasi altro.
Io lo chiamo amore. La felicità è amore, nient’altro. Felice è chi sa amare.
Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa senta se stessa e percepisca la
propria vita. Felice è dunque chi è capace di amare molto. Ma amare e
desiderare non è la stessa cosa. L’amore è desiderio fattosi saggio; l’amore
non vuole avere; vuole soltanto amare.
Hermann Hesse
Se ti è piaciuto questo articolo, iscriviti alla newsletter per
ricevere gratis gli aggiornamenti via email!
immagine: Mandala With
Love By Kaylee Hinrichs
Nessun commento:
Posta un commento
COMMENTI