Grind e il silenzio delle parole

(Grind a 17 anni)

Grind e il silenzio delle parole

Saluto l’amico Grind, un cane dolcissimo con un’anima particolare e attenta, esprimeva se stesso attraverso gli sguardi e chi ha saputo interpretarli ha ricevuto amicizia e tenerezza. Era un cucciolo quando l’ho visto per la prima volta e ora per me è andato via un amico di famiglia, un amico con una grande anima.

Si’ gli animali hanno un’anima, anzi sono piu’ vicini alla Grande Anima di quanto lo siamo noi, per la loro purezza e il loro amore incondizionato. La tristezza che proviamo ora per la sua perdita puo’ essere alleviata dal ricordo dei bei momenti, o anche dal ripensare con divertimento alle marachelle che faceva, ma soprattutto da cio’ che ci ha lasciato nel percorso di vita vissuto assieme. E’ andata via solo la parte fisica di Grind, il suo spirito è vivo in un’altra dimensione e possiamo rimanere collegati con lui ricollegandoci alle cose belle e ai tanti piccoli attimi di gioia che ci ha donato, perchè ci si collega all’Amore solo attraverso l’Amore e la Gioia.

Ogni animale ci insegna qualcosa, Grind non faceva tante feste, qualche zampata di saluto bastava, poi si metteva da parte ma se eri attenta sentivi attraversarti dal suo sguardo. Il suo sguardo, i suoi occhi, erano la cosa piu’ bella e profonda da poter ammirare, se entravi in sintonia con lui potevi dialogare senza parlare… Lui era cosi’. 

Da Grind ho imparato la Tolleranza e il Perdono e ho imparato quello che io chiamo il “silenzio delle parole”, quando puoi esprimere l’amore da donare che hai dentro di te anche senza parlare, come faceva Grind quando parlava con gli Occhi dell’Anima mentre ti poggiava una zampa sulla gamba. 

Grazie Grind, grazie amico caro, ritorna a casa dal Grande Spirito correndo felice tra i verdi pascoli.

Katia

“Dal profondo del mio spirito seppi che la vita che scorreva in me e nell’animale proveniva dalla stessa Fonte: Dio aveva dato origine a entrambi. L’odio e la paura si dissolsero, e in me si fece strada l’Amore per la vita”.

(E.J.Michael)