SCLEROSI MULTIPLA
L'IMPORTANZA DELL'ALIMENTAZIONE
L'alimentazione,
in generale, è un fattore importantissimo per mantenere un buono
stato di salute e prevenire molte patologie. Diventa maggiormente
importante occuparsi della propria alimentazione se si è affetti da
qualche tipo di patologia, in questo caso la sclerosi multipla. Studi
sull'alimentazione hanno sottolineato come nella società del
benessere il sovrappeso sia un problema grosso dovuto ad una minore
attività fisica ed una maggiore assunzione di proteine animali e
bevande dolci (il consumo di carni a persona dagli anni '60 agli anni
'90 è quadruplicato). Praticamente noi ci sovralimentiamo rispetto
alle nostre esigenze, e lo facciamo in maniera scorretta.
Se
osserviamo la cartina della distribuzione del mondo dei casi di
Sclerosi Multipla possiamo notare che è una malattia che ha il suo
apice solo tra il 40° ed il 65° parallelo.
Sebbene
i Paesi ricchi in genere abbiano tassi più elevati di sclerosi
multipla e i Paesi meno ricchi abbiano minori tassi di incidenza,
esiste un'eccezione: il Giappone. Anche se i Giapponesi vivono in un
Paese moderno, industrializzato, con tutto lo stress, l'inquinamento,
e le abitudini al fumo comuni alle altre Nazioni industrializzate, la
loro dieta a base di riso è più simile a quella dei Paesi poveri
dove la sclerosi multipla è meno comune.
Naturalmente,
tutti i componenti di una dieta a base di cibi ricchi possono causare
problemi, ma i grassi animali - specialmente quelli derivanti dai
latticini - sono quelli più strettamente correlati allo sviluppo
della sclerosi multipla. L'analisi dei tessuti cerebrali dimostra che
i soggetti affetti da sclerosi multipla hanno un contenuto di grassi
saturi nell'encefalo superiore a quello degli individui sani.
foto
tratta da: http://www.mult-sclerosis.org
Ci
sono due interpretazioni possibili sul perché la Sclerosi Multipla
colpisce una certa persona piuttosto che un'altra: motivi genetici e
motivi ambientali.
Quando
entrambi i genitori sono ammalati di sclerosi multipla, almeno il 6%
dei figli si ammala a sua volta. Gemelli identici sviluppano la
Sclerosi Multipla nel 20-30% dei casi, quindi la malattia sembra
avere a che fare con il patrimonio genetico. È interessante notare
però che nelle zone dove è alta l'incidenza di Sclerosi Multipla, i
gemelli sviluppano la malattia anche nel 50-60% dei casi, mentre
nelle zone in cui l'incidenza è bassa, si arriva al solo 2% dei
casi. Inoltre, nei gemelli identici che vivono separati, la
probabilità di sviluppare la Sclerosi Multipla diminuisce man mano
che ci si allontana dal momento in cui hanno smesso di vivere
insieme. In questa ipotesi la genetica fornirebbe la predisposizione,
ma devono esserci altri fattori per scatenare la malattia. La
combinazione di fattori genetici e fattori ambientali spiega perché
non vi sia una corrispondenza diretta fra parenti di ammalati e
persone che sviluppano la malattia, e perché in zone dove è alta
l'incidenza non tutti abbiano la malattia. Quindi la Sclerosi
Multipla è scritta nei geni che, in una determinata condizione
ambientale, possono sviluppare questa malattia (chi ha la pelle
chiara ha comunque bisogno del sole per bruciarsi).
Come
si è visto nella cartina ad alto rischio sono l'Europa, il Canada,
gli Stati Uniti, l'Australia e la nuova Zelanda. A basso rischio è
tutto il resto del mondo. Sembrerebbe una malattia che colpisce i
'bianchi'. Subito però si è notato che i figli di immigrati in zone
a rischio, provenienti dalle zone del mondo a bassa incidenza si
ammalano nella stessa percentuale degli 'indigeni', e viceversa i
figli di persone provenienti da zone ad alto rischio che si
stabiliscano in zone a bassa incidenza, si ammalano meno. Ad esempio
gli indiani nati a Londra si ammalavano nella stessa misura dei
londinesi. Un altro esempio è quello fornito dalle Hawaii: le
persone di origine europea che vi si stabilivano vedevano diminuire
di un terzo la propria percentuale di ammalati, mentre i giapponesi
che vi si stabilivano la vedevano aumentare di tre volte, fino a
raggiungere livelli fra loro vicini. Anche in uno stesso paese la
maggiore incidenza in alcune zone può essere notevole. Ad esempio in
Norvegia la percentuale dei malati cresce di cinque volte
nell'interno, mentre è assai bassa sulla costa. In questo caso la
genetica chiaramente non c'entra niente. Un fattore ambientale
potrebbe essere la dieta.
Il
fatto che in un paese ad alto rischio come la Norvegia , le
popolazioni di marinai della costa, che consumano molto pesce,
abbiano un'incidenza molto minore della malattia degli abitanti delle
fattorie dell'interno, consumatori di prodotti caseari, sembra
indicare un'incidenza del regime alimentare. Come il caso del
Giappone, paese con un clima come il nostro, ma dove la malattia è
quasi sconosciuta, che consuma molto pesce, anche crudo, e molti semi
oliginosi e alghe. La teoria dell'alimentazione spiegherebbe perché
ci si ammala di più nelle zone interne della Norvegia, rispetto alle
zone costiere (consumo di olio di pesce, piuttosto che di burro);
spiegherebbe perché i figli degli immigrati si ammalino quanto i
locali, mentre i genitori, che mantengono le abitudini del paese di
origine, si ammalino meno; spiegherebbe perché i giapponesi alle
Hawaii si ammalino di più (mangiano più grassi), mentre gli europei
meno (ne mangiano meno rispetto al paese d'origine).
Gli
antropologi hanno notato che per esempio la parte del mondo più
sviluppata (che non ha problemi di fame) può essere divisa in due
aree: cultura del “birra-burro” o “vino olio”. La prima si
estende lungo il nord dell'Europa: Scandinavia, Germania, Olanda,
Belgio, Francia del Nord, Svizzera del Nord e isole britanniche e
hanno la stessa modalità di vita e lo stesso parallelo degli Stati
Uniti e Canada. La seconda area va dalla Spagna, all'Italia, sud
della Francia, sud della Svizzera e Grecia e comprende Medio Oriente
e Nord Africa. L'area “birra-burro” corrisponde geograficamente
alla parte con maggiore incidenza di sclerosi multipla e problemi
vascolari. Nelle aree ad alta incidenza di sclerosi multipla si
mangiano più di 100 grammi al giorno di grassi, nelle aree a bassa
frequenza meno di 50 gr.
Uno
studio effettuato in Canada a metà degli anni sessanta ha rilevato
che la prevalenza di sclerosi multipla era più alta nei posti in cui
c'era più ricchezza e benessere, e minore nei quartieri più poveri.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il cibo era scarso e lo stress
elevato nell'Europa Occidentale occupata. La gente non poteva più
permettersi la carne, così mangiava i cereali e le verdure che un
tempo utilizzavano per nutrire le vacche, i polli ed i maiali. Il
risultato fu una drammatica diminuzione dell'assunzione di prodotti
di origine animale e di grassi totali nella dieta. I medici
osservarono che i ricoveri per sclerosi multipla erano diminuiti di
2-2.5 volte durante il periodo bellico.
Roy
Swank, M.D., ex-direttore del Dipartimento di Neurologia
dell'Università dell'Oregon ed ora medico all'Oregon Health Sciences
University, osservò che i pazienti con sclerosi multipla erano
migliorati quando sottoposti a questa dieta forzatamente povera di
grassi. Negli anni '50, Swank ha iniziato a trattare i propri
pazienti con una dieta di questo tipo. Avendo ottenuto risultati
eccellenti, ha trattato per 37 anni migliaia di pazienti affetti da
sclerosi multipla in questo modo. I suoi risultati sono apprezzabili
alla luce di criteri medici standard: le condizioni dei pazienti sono
migliorate nel 95% dei casi.
I
pazienti andavano meglio se la malattia era stata diagnosticata
precocemente ed avevano avuto poche poussées, ma anche i pazienti
malati di sclerosi multipla da lungo tempo hanno mostrato un
rallentamento nella progressione della malattia.
- Quanto prima un malato di sclerosi multipla adotta una dieta con pochi grassi, tanto maggiore è la probabilità di evitare peggioramenti clinici dovuti alla malattia.
- I pazienti che hanno limitato l'assunzione di grassi saturi a meno di 20 gr. al giorno non hanno più mostrato la progressione clinica tipica della malattia (la maggior parte degli americani mangia 125 grammi o più di grassi al giorno).
La
differenza di 8 grammi nell'apporto giornaliero di grassi può essere
apparentemente trascurabile, ad esempio:
- 30 grammi di salsiccia di maiale (10 gr)
- 1 hamburger a medio contenuto di grassi (14 gr)
- 90 grammi di costata di manzo (14 gr)
- 30 grammi di formaggio cheddar (9 gr)
- 2 cucchiaini da the di burro (8gr)
- 1 tazza di latte intero (8 gr)
La
dieta inoltre spiega perfettamente come avvenga la falla nella
Barriera ematoencefalica. Il consumo di grassi saturi infatti può
portare alla formazione di microemboli di grasso aggregato che
portano a micro rotture della Barriera ematoencefalica, attraverso le
quali il sangue penetra nel sistema nervoso centrale e attacca la
mielina. In questo modo si spiegherebbe come una dieta ricca in
grassi saturi, in persone geneticamente predisposte, possa portare
allo sviluppo della Sclerosi Multipla.
Ci
sono comunque altri fattori che possono portare ad una maggiore
permeabilità della Barriera ematoencefalica. Fra questi vi sono
infezioni virali, traumi, tossine, calore, trombosi, ultrasuoni e
ipertensione locale. Per ognuno di essi vi sono alcune indicazioni,
ma la relazione fra essi e le crisi è troppo debole e sembra
indicare più che altro che essi possano essere dei fattori
aggravanti, ma non determinanti.
Da
una ricerca dell'istituto dermatologico di Roma (Syburra C. e Passi
S., " Oxidative stress in patients with multiple sclerosis."
In Ukr Biokhim Zh 1999 May-Jun;71(3):112-5): " In conclusione,
il sangue dei pazienti con sclerosi multipla mostra segni di un
notevole stress ossidativo. La possibilità di contrattaccare
somministrando antiossidanti, con l'aggiunta di una dieta
appropriata, può rappresentare una strada promettente di inibire la
progressione della malattia".
Da
uno studio della Division of Human Nutrition, School of Biological
Sciences, University of Southampton, UK (Calder PC, "n-3
polyunsaturated fatty acids and cytokine production in health and
disease.", Ann Nutr Metab 1997;41(4):203-34): "Studi fatti
su animali indicano che l'olio di pesce presente nella dieta riduce
la risposta alle endotossine e alla citochine pro-infiammatorie,
dando una maggiore speranza di vita; questo tipo di dieta è
risultato benefico in alcuni tipi di infezioni batteriche,
infiammazioni croniche e malattie autoimmuni. Questi effetti benefici
degli acidi grassi Omega 3 possono essere usati come terapie per le
infiammazioni acute e croniche e per i disordini che riguardano una
risposta immunitaria spropositata."
Ci
sono varie teorie sull'alimentazione, tutte utili. L'importante è
trovare un corretto modo di alimentarsi. Io ho scelto di presentare
l'alimentazione secondo Swank, perchè mi sembrava un tipo di
alimentazione approcciabile da tutti e che può essere estesa anche
ad altri membri della famiglia, senza costringere a troppe rinunce.
E' semplicemente un buon modo di mangiare che è, tra l'altro, molto
utile a chi ha problemi di colesterolo. Per chi fosse interessato il
libro che ne parla in maniera approfondita e da cui è tratto ciò
che leggerete è: THE
MULTIPLE SCLEROSIS DIET BOOK – Roy Laver Swank, Barbara Brewer
Dugan – Doubleday.
Attualmente non esiste una traduzione italiana. Oppure potete andare
al sito www.swankmsdiet.org
.
LA
DIETA SWANK
La
dieta di Swank non è un trattamento, ma un tipo di alimentazione. I
nostri antenati mangiavano molti meno grassi di quanto non facciamo
noi, sia per ragioni economiche sia perché semplicemente non era
disponibile. Oggi molte persone stanno ritornando verso questo stile
di vita naturale per ragioni di salute. L'alimentazione Swank
semplicemente è una dieta a basso apporto di grassi saturi e
relativamente ricca di grassi polinsaturi. Per ottenere il massimo
beneficio dal trattamento, viene sostenuta una applicazione che sia
il più semplice possibile. Questo tanto più è importante mentre i
sintomi sono transitori, quindi prima che una maggiore disabilità
attacchi la persona.
La
dieta dovrebbe essere accompagnata da un adeguato riposo, riduzione
dello stress e l'adozione ad una forma mentale che incoraggi
ottimismo e determinazione a vivere una vita soddisfacente senza le
limitazioni dei disagi. La vittoria nelle sclerosi multipla è
ridurre gli attacchi e promuovere uno stato di remissione.
Dopo
34 anni di lavoro in cui aveva seguito 150 pazienti, il dr. Swank ha
comparato i risultati ottenuti con questo gruppi con i risultati dei
un gruppo di pazienti di un'altra clinica che non seguivano la sua
dieta. La media di ricadute nei pazienti che non seguono la dieta è
di una l'anno, in coloro che seguono la dieta è di 0,05 l 'anno: una
riduzione del 95%. Inoltre gli attacchi sono più leggeri. Nel gruppo
di pazienti che non seguiva la dieta, dopo dieci anni il 50% avevano
gradi di disabilità molto elevati, mentre fra quelli che la
seguivano il 25%. Se poi si osservano i dati di coloro che avevano
cominciato la dieta nelle prime fasi della malattia e che non
presentavano invalidità, dopo venti anni il 95% di loro non
presentava alcun peggioramento o addirittura era leggermente
migliorato. E' quindi importante incominciare la dieta il più presto
possibile.
In
termini tecnici, sinteticamente, tutto si basa sulla riduzione del
consumo quotidiano di grassi saturi a 15 grammi o meno.
Per
eliminare i microemboli di grassi saturi che causano danni nella
Barriera, oltre a limitare l'assunzione di grassi, è consigliabile,
come si è visto, aumentare il consumo di grassi polinsaturi, dato
che questi aiutano a disaggregare i composti di grassi saturi
presenti nel corpo. Si tratta dell'olio di girasole, dell'olio di
lino, dell'olio di germe di grano (anche in capsule), tutti spremuti
a freddo. Anche l'olio di pesce contiene alte dosi di grassi
polinsaturi ed è importante, quindi, l'assunzione di olio di fegato
di merluzzo.
LA DIETA SWANK IN 7 PUNTI
- Per il primo anno eliminare la carne rossa. Questo vuol dire anche la carne scura di pollo e tacchino (ovvero tutto ciò che non è petto)
- Successivamente al primo anno è possibile mangiare 90 grammi di carne rossa a settimana. In generale l'assunzione di carne rossa è da evitare se non in occasioni speciali
- Eliminare latticini e derivati (burro, formaggio, ecc.) con più dell'1% di grassi
- Eliminare tutti i prodotti industriali che contengono grassi saturi
- I grassi saturi giornalieri non devono superare i 15 grammi al giorno (3 cucchiaini)
- I grassi insaturi (gli oli) dovrebbero rimanere tra un minimo di 20 grammi (4 cucchiaini) e un massimo di 50 grammi (10 cucchiaini) al giorno
- Assumere un cucchiaio al giorno (o 4 capsule) di olio di fegato di merluzzo, e supplementi di minerali e vitamine
I
GRASSI E L'OLIO
Acidi
grassi saturi
(quelli
più tossici e quindi da limitare ed eliminare per quanto possibile)
Sono
quei grassi che contengono per la maggioranza lipidi di origine
animale, oli vegetali trattati (idrogenati), oli di palma e cocco.
Grassi saturi o animali sono solidi, favorivano la deposizione di
colesterolo nell'aorta, favoriscono l'aumento di peso, malattie
cardiovascolari ed alcuni tumori Sono contenuti in:
- formaggi
- burro
- prodotti lattiero-caseari non scremati
- alcuni tagli di carne (soprattutto costate e entrecôte)
- insaccati
Acidi
grassi polinsaturi (utili all'organismo)
Sia i prodotti vegetali che animali contengono acidi grassi
polinsaturi. Si trovano in grande quantità
- olio di girasole
- olio di mais
- olio di soia
- salmone
- trota
Acidi
grassi monoinsaturi (anche questi fondamentali per l'organismo) Si
trovano in molti oli vegetali e nelle noci. L'olio di oliva è un
eccellente tipo di questi acidi grassi Contribuiscono a normalizzare
i livelli di colesterolo nel sangue; sembrano inoltre possedere
un'azione protettiva contro le infiammazioni e l'evoluzione di alcuni
tumori come quello della prostata.
Acidi
grassi essenziali sono sostanze nutritive necessarie nella dieta .
Alla riduzione del consumo di grassi saturi, si deve incrementare il
consumo di grassi insaturi (oli). Gli acidi grassi essenziali sono
necessari per la funzione del sistema nervoso. Il corpo è in grado
di sintetizzare più degli acidi grassi necessari per la crescita, ma
deve fare necessariamente affidamento su cibo proveniente da piccole
quantità di acidi grassi polinsaturi chiamati Acidi Grassi
Essenziali. Grassi ed oli sono sorgenti concentrate di energia: ogni
grammo di grasso o olio (9 calorie) fornisce il doppio dell'energia
come carboidrato o proteina (4 calorie per grammo).
In
una dieta a basso contenuto di grassi, se non si assume una quantità
corretta di grassi insaturi (oli) per giorno si può notare che la
pelle ed i capelli che si seccano e c'è un maggiore affaticamento.
Ecco perché è necessario una buona quantità di acidi grassi
insaturi. In caso di attività lavorativa o attività fisica, si può
aver bisogno di incrementare la quantità di olio. Se si fa una vita
sedentaria, 4 cucchiaini da tè (20 gr.) al giorno sono sufficienti I
seguenti oli possono essere usati nella dieta (senza superare i 10
cucchiaini al giorno):
- Olio di semi di girasole
- Olio di oliva
- Olio di semi di sesamo
- Olio di semi di lino
- Olio di soia
- Olio di arachidi
IDROGENAZIONE
E'
molto importante questo termine specialmente quando si leggono gli
ingredienti nelle etichette degli alimenti. I grassi polinsaturi non
resistono agli scarti. Quando sono esposti all'aria iniziano ad
ossidarsi e diventano rancidi. Chimicamente i grassi insaturi
contengono molti legami doppi. Il processo di idrogenazione riduce il
numero di legami doppi, quindi trasformando l'olio in saturo (solido)
e più resistente alle ossidazioni. Questo allunga la durata del
prodotto. Gli oli industriali, prodotti ad alte temperature, vedono
trasformato il loro acido linoleico (uno dei due acidi grassi
essenziali) da cis-cis (la forma utilizzabile per il nostro
organismo) a cis-trans (una forma non utilizzabile o utilizzabile con
danni). Prodotti definiti “non grassi” possono contenere tanto
quanto 5 grammi di grassi saturi!
REGOLE PER L'OLIO
- Non riutilizzare l'olio dopo averlo cotto
- Tenere l'olio in un posto fresco e buio dopo l'apertura per evitare il rancidimento (eccettuato l'olio d'oliva), poiché il rancidimento distrugge le vitamine E ed A
- Non scaldare l'olio oltre il punto di fumo
- L'olio usato per cucinare deve essere conteggiato tra quello che si può assumere giornalmente.
- Tre cucchiaini da tè corrispondono ad un cucchiaio da tavola. Sedici cucchiai da tavola corrispondono ad una tazza di olio
- Se un olio si vela o si indurisce alla temperatura del frigo, non usarlo (L'olio di oliva è una eccezione a questa regola)
LATTICINI
Tutti
i latticini devono essere non grassi (max 1% di grasso) o non
contenenti più di un grammo di grasso a porzione. La razione
giornaliera raccomandata è di 2 porzioni (1 porzione = 1 tazza)
I
seguenti alimenti sono permessi in qualunque quantità
- Latte scremato,
- Yogurt scremato,
- Ricotta non grassa ( meno dell'1% di grasso ),
- Formaggio fresco non grasso ( meno dell'1% di grasso ),
- tutti i prodotti a base di latte di soja, latte di riso, ecc.
I
prodotti da eliminare sono:
- Margarina,
- Burro,
- Creme,
- Lardo,
- Olio o burro di cocco,
- Olio di palma,
- Olio idrogenato,
- Imitazione di latticini
UOVA
Il
bianco dell'uovo (l'albume) non contiene grassi. Il tuorlo contiene 5
grammi di grassi a prevalenza saturi. Si possono mangiare 3 uova a
settimana, ma non più di uno al giorno. Un uovo intero contiene 5
grammi di grassi saturi. Invece gli albumi dell'uovo possono essere
mangiati in qualunque quantità.
GRANO
– CEREALI – PASTA – RISO – CRACKERS - DOLCI
Non
è necessario conteggiare le piccole quantità di grassi o olio che
si trovano in grano, riso, cereali, pasta. Le dosi giornaliere
raccomandate sono di 4 porzioni (4 tazze). E' consigliabile usare
prodotti integrali per quanto possibile. La raffinazione impoverisce
i prodotti fornendo pochissime, se non nessun, tipo di vitamina.
Tutti i prodotti del pane sono permessi. Benché questi prodotti
possano contenere una piccola parte di grassi saturi, sono già
tenuti presenti. Sono da evitare, invece, alimenti come i muffins che
contengono oli saturi, pasticcini, torte, merendine confezionate o
qualunque altro prodotto fatto con olio di cocco o di palma, oli
idrogenati, lardo, burro, margarina, oli vegetali o abbreviati non
definiti.
Nell'alimentazione
sono permessi tutti i tipi di cereali freddi e caldi. Pasta e riso
raffinati sono permessi sempre, ma è preferibile usare prodotti
integrali. Sono permessi i cracker che non contengono burro,
margarina, oli trattati (leggere sempre le etichette!). Dolci
confezionati e commerciali solitamente contengono oli trattati,
margarina, burro, uova. Quindi sono da evitare.
CIBI
PREPARATI COMMERCIALMENTE
Tutti
gli alimenti in scatola contengono oli trattati (idrogenati), burro o
eccedono un grammo di grassi saturi per porzione e quindi sono da
evitare. Alcuni sono accettabili, ma bisogna ricordarsi di leggere
sempre le etichette per essere sicuri di quello che contengono.
CONDIMENTI
IN SALSE
Con
l'eccezione della maionese, condimenti come la senape, le spezie, la
salsa barbecue, salse agro dolci, sono permesse in ogni caso. La
maionese contiene acidi grassi insaturi (oli) e deve essere calcolata
nell'apporto giornaliero di olio:
- • 2 cucchiaini da tè di maionese o salsa per insalata commerciali, corrispondono ad un cucchiaino di olio
- • 1 cucchiaino di maionese fatto in casa corrisponde ad un cucchiaino di olio
- •1 cucchiaio di maionese senza grassi corrisponde ad un cucchiaino di olio
- • condimento per insalata “senza grassi” corrisponde a zero grassi ed oli
CAFFEINA
La
caffeina contiene prodotti che incrementano nervosismo ed insonnia,
come pure la frequenza e l'urgenza ad urinare. Quindi è necessario
limitare queste bevande ad un massimo di 3 tazze al giorno. Se c'è
un aumento dei sintomi non consumare caffeina. Esempio:
1
tazza di tè + 1 tazzina di caffè + 1 bicchiere di coca cola = 3
tazze totali
In
qualunque modo si decida di combinare la caffeina non deve eccedere
le 3 tazze giornaliere
ALCOOL
Molte
persone ammalate tendono ad essere sensibili alle bevande alcoliche.
E' permesso un bicchiere di vino a pasto.
NOCI
E SEMI
Noci
e semi sono una buona tipologia di oli naturali come pure di acidi
grassi essenziali. Porzioni giornaliere di questi alimenti aiutano a
mantenere un buon livello di energia. E' da tenere presente che:
- 2 cucchiaini di burro di noccioline o arachidi (non idrogenato) = 1 cucchiaino olio
- 10 arachidi, mandorle o anacardi = 1 cucchiaino olio
- 10 nocciole o mezzi gherigli di noce = 1 cucchiaino olio
- 3 cucchiaini olio di girasole = 1 cucchiaino olio
- 3 cucchiaini di semi di zucca = 1 cucchiaino olio
- 30 gr. di uno snack a base di noci, nocciole, semi di zucca, semi di girasole, sesamo = 1 cucchiaino olio
FRUTTA
Sono
raccomandati 2 frutti al giorno Tutta la frutta è permessa in ogni
modo. La frutta fresca è preferibile giacché contiene più sostanze
nutritive, seguita dalla frutta surgelata e in scatola. I seguenti
frutti contengono acidi grassi insaturi e devono essere conteggiati
giornalmente nel conto dell'olio:
- 1/8 avocado = 1 cucchiaino di olio insaturo = 5 grammi
- 3 olive nere = 1 cucchiaino di olio insaturo = 5 grammi
- 6 olive verdi = 1 cucchiaino di olio insaturo = 5 grammi
VERDURE
Sono
raccomandate almeno 2 tazze giornaliere di verdure Le verdure
forniscono vitamine, minerali e sono ricche di grassi acidi
essenziali. Bisogna variare spesso la dieta di verdure giornaliere
CARNE E PESCE
POLLAME
Petto
di pollo o di tacchino fresco sono permessi (eliminando la pelle).
Evitare prodotti già trattati o cotti
PESCE
Tutto
il pesce bianco, molluschi, crostacei, sono permessi in tutte le
tipologie e le quantità. Ci sono alcune tipologie di pesce che
contengono acidi grassi insaturi e devono essere conteggiati nella
conteggio giornaliero dei grassi. Pesando il pesce dopo cotto, si
possono mangiare 50 grammi al giorno di:
•
20
grammi di Tonno in scatola sott'olio = 1 cucchiaino di olio ( 5
grammi )
- 30 grammi di tonno in scatola sott'olio scolato e sciacquato =1 cucchiaino di olio(5 grammi)
- 20 grammi di salmone =1 cucchiaino di olio ( 5 grammi )
- 20 grammi di trota =1 cucchiaino di olio ( 5 grammi )
- 10 grammi di sardine in scatola sott'olio=1 cucchiaino di olio ( 5 grammi )
- 10 grammi di arringa =1 cucchiaino di olio ( 5 grammi )
CARNE ROSSA
Durante
il primo anno di dieta, la carne rossa non è permessa, incluso il
maiale ed il coniglio
DOPO
il
primo anno sarà possibile consumare da 60 a 90 grammi di carne rossa
a settimana rispetto a quanti grassi saturi contiene la carne
prescelta. Dei seguenti alimenti, pesati dopo la cottura, che
equivalgono a 1 cucchiaino di grassi ( 5 grammi di grassi saturi) è
possibile mangiare dopo il primo anno massimo a settimana:
90
grammi di
- coscia di agnello,
- fegato di manzo, vitello, agnello, pollo e tacchino ,
- rene di maiale, vitello, agnello,
- cuore di vitello o manzo (la parte magra),
- lingua solo di vitello,
- coniglio,
- carne di cavallo,
- cacciagione,
- interiora di pollo
60
grammi di
- manzo,
- maiale pezzi magri ,
- costine,
- lombo o spalla di agnello,
- prosciutto magro, vitello,
- cuore di agnello, pollo, tacchino,
- rognone di manzo,
- lingua di manzo,
- carne scura del pollo e del tacchino (tolta la pelle),
- interiora di tacchino,
- fagiano e piccione (rimuovendo la pelle)
Per
l'altissimo contenuto di grassi saturi non sono permessi comunque
- Pancetta
- salame,
- mortadella,
- salsiccia,
- cotechino,
- zampone,
- lardo,
- oca,
- anatra
VITAMINE,
MINERALI ED INTEGRATORI ALIMENTARI
Contemporaneamente alla dieta Swank consiglia l'assunzione di varie vitamine:
•Vitamina
C almeno 1000 mg/die (anche naturale come l'Acerola o la Rosa canina)
• Vitamina
E almeno 500 mg/die di olio di germe di grano (anche in capsule)
• Olio
di fegato di merluzzo (vit. A e D) un cucchiaio al giorno (o 4
capsule)
L'IMPORTANZA
DELL'ATTIVITÀ FISICA
C'è
un intimo nesso tra cervello e apparato di difesa immunitaria. La
presenza di terminazioni nervose negli organi dell'immunità come
milza e linfonodi lo dimostra. Pare che questa innervazione sia
indispensabile per il normale funzionamento del sistema immunitario.
Le conseguenze di eventuali lesioni o danni alla fonte principale di
questi nervi (il sistema nervoso simpatico della colonna vertebrale)
fa sorgere nei topi sindromi autoimmuni, con conseguente
compromissione delle normali funzioni corporee, come il metabolismo.
Sulla base di questi dati è lecito pensare che alcune attività in
grado di rinvigorire il sistema nervoso simpatico, come l'esercizio
fisico, possono contribuire al normale funzionamento del sistema
immunitario.
Ideale,
se è possibile praticarlo, è il nuoto. Comunque sono da eseguire
attività fisiche non pesanti e che non facciano eccedere nello
sforzo. Anche l'attività fisica deve essere un modo per muoversi e
consumare energia, in una società decisamente sedentaria, ma non
deve diventare a sua volta uno stress.
FONTE:
http://www.fioriperlanima.com/SM/alimentazione.htm
Ringrazio
Antonella Napoli per la gentile concessione alla riproduzione di
questo articolo.
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