lunedì 17 settembre 2012


SCLEROSI MULTIPLA
L'IMPORTANZA DELL'ALIMENTAZIONE 

L'alimentazione, in generale, è un fattore importantissimo per mantenere un buono stato di salute e prevenire molte patologie. Diventa maggiormente importante occuparsi della propria alimentazione se si è affetti da qualche tipo di patologia, in questo caso la sclerosi multipla. Studi sull'alimentazione hanno sottolineato come nella società del benessere il sovrappeso sia un problema grosso dovuto ad una minore attività fisica ed una maggiore assunzione di proteine animali e bevande dolci (il consumo di carni a persona dagli anni '60 agli anni '90 è quadruplicato). Praticamente noi ci sovralimentiamo rispetto alle nostre esigenze, e lo facciamo in maniera scorretta.
Se osserviamo la cartina della distribuzione del mondo dei casi di Sclerosi Multipla possiamo notare che è una malattia che ha il suo apice solo tra il 40° ed il 65° parallelo.
Sebbene i Paesi ricchi in genere abbiano tassi più elevati di sclerosi multipla e i Paesi meno ricchi abbiano minori tassi di incidenza, esiste un'eccezione: il Giappone. Anche se i Giapponesi vivono in un Paese moderno, industrializzato, con tutto lo stress, l'inquinamento, e le abitudini al fumo comuni alle altre Nazioni industrializzate, la loro dieta a base di riso è più simile a quella dei Paesi poveri dove la sclerosi multipla è meno comune.
Naturalmente, tutti i componenti di una dieta a base di cibi ricchi possono causare problemi, ma i grassi animali - specialmente quelli derivanti dai latticini - sono quelli più strettamente correlati allo sviluppo della sclerosi multipla. L'analisi dei tessuti cerebrali dimostra che i soggetti affetti da sclerosi multipla hanno un contenuto di grassi saturi nell'encefalo superiore a quello degli individui sani.



foto tratta da: http://www.mult-sclerosis.org


Ci sono due interpretazioni possibili sul perché la Sclerosi Multipla colpisce una certa persona piuttosto che un'altra: motivi genetici e motivi ambientali.
Quando entrambi i genitori sono ammalati di sclerosi multipla, almeno il 6% dei figli si ammala a sua volta. Gemelli identici sviluppano la Sclerosi Multipla nel 20-30% dei casi, quindi la malattia sembra avere a che fare con il patrimonio genetico. È interessante notare però che nelle zone dove è alta l'incidenza di Sclerosi Multipla, i gemelli sviluppano la malattia anche nel 50-60% dei casi, mentre nelle zone in cui l'incidenza è bassa, si arriva al solo 2% dei casi. Inoltre, nei gemelli identici che vivono separati, la probabilità di sviluppare la Sclerosi Multipla diminuisce man mano che ci si allontana dal momento in cui hanno smesso di vivere insieme. In questa ipotesi la genetica fornirebbe la predisposizione, ma devono esserci altri fattori per scatenare la malattia. La combinazione di fattori genetici e fattori ambientali spiega perché non vi sia una corrispondenza diretta fra parenti di ammalati e persone che sviluppano la malattia, e perché in zone dove è alta l'incidenza non tutti abbiano la malattia. Quindi la Sclerosi Multipla è scritta nei geni che, in una determinata condizione ambientale, possono sviluppare questa malattia (chi ha la pelle chiara ha comunque bisogno del sole per bruciarsi).
Come si è visto nella cartina ad alto rischio sono l'Europa, il Canada, gli Stati Uniti, l'Australia e la nuova Zelanda. A basso rischio è tutto il resto del mondo. Sembrerebbe una malattia che colpisce i 'bianchi'. Subito però si è notato che i figli di immigrati in zone a rischio, provenienti dalle zone del mondo a bassa incidenza si ammalano nella stessa percentuale degli 'indigeni', e viceversa i figli di persone provenienti da zone ad alto rischio che si stabiliscano in zone a bassa incidenza, si ammalano meno. Ad esempio gli indiani nati a Londra si ammalavano nella stessa misura dei londinesi. Un altro esempio è quello fornito dalle Hawaii: le persone di origine europea che vi si stabilivano vedevano diminuire di un terzo la propria percentuale di ammalati, mentre i giapponesi che vi si stabilivano la vedevano aumentare di tre volte, fino a raggiungere livelli fra loro vicini. Anche in uno stesso paese la maggiore incidenza in alcune zone può essere notevole. Ad esempio in Norvegia la percentuale dei malati cresce di cinque volte nell'interno, mentre è assai bassa sulla costa. In questo caso la genetica chiaramente non c'entra niente. Un fattore ambientale potrebbe essere la dieta.
Il fatto che in un paese ad alto rischio come la Norvegia , le popolazioni di marinai della costa, che consumano molto pesce, abbiano un'incidenza molto minore della malattia degli abitanti delle fattorie dell'interno, consumatori di prodotti caseari, sembra indicare un'incidenza del regime alimentare. Come il caso del Giappone, paese con un clima come il nostro, ma dove la malattia è quasi sconosciuta, che consuma molto pesce, anche crudo, e molti semi oliginosi e alghe. La teoria dell'alimentazione spiegherebbe perché ci si ammala di più nelle zone interne della Norvegia, rispetto alle zone costiere (consumo di olio di pesce, piuttosto che di burro); spiegherebbe perché i figli degli immigrati si ammalino quanto i locali, mentre i genitori, che mantengono le abitudini del paese di origine, si ammalino meno; spiegherebbe perché i giapponesi alle Hawaii si ammalino di più (mangiano più grassi), mentre gli europei meno (ne mangiano meno rispetto al paese d'origine).
Gli antropologi hanno notato che per esempio la parte del mondo più sviluppata (che non ha problemi di fame) può essere divisa in due aree: cultura del “birra-burro” o “vino olio”. La prima si estende lungo il nord dell'Europa: Scandinavia, Germania, Olanda, Belgio, Francia del Nord, Svizzera del Nord e isole britanniche e hanno la stessa modalità di vita e lo stesso parallelo degli Stati Uniti e Canada. La seconda area va dalla Spagna, all'Italia, sud della Francia, sud della Svizzera e Grecia e comprende Medio Oriente e Nord Africa. L'area “birra-burro” corrisponde geograficamente alla parte con maggiore incidenza di sclerosi multipla e problemi vascolari. Nelle aree ad alta incidenza di sclerosi multipla si mangiano più di 100 grammi al giorno di grassi, nelle aree a bassa frequenza meno di 50 gr.
Uno studio effettuato in Canada a metà degli anni sessanta ha rilevato che la prevalenza di sclerosi multipla era più alta nei posti in cui c'era più ricchezza e benessere, e minore nei quartieri più poveri. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il cibo era scarso e lo stress elevato nell'Europa Occidentale occupata. La gente non poteva più permettersi la carne, così mangiava i cereali e le verdure che un tempo utilizzavano per nutrire le vacche, i polli ed i maiali. Il risultato fu una drammatica diminuzione dell'assunzione di prodotti di origine animale e di grassi totali nella dieta. I medici osservarono che i ricoveri per sclerosi multipla erano diminuiti di 2-2.5 volte durante il periodo bellico.
Roy Swank, M.D., ex-direttore del Dipartimento di Neurologia dell'Università dell'Oregon ed ora medico all'Oregon Health Sciences University, osservò che i pazienti con sclerosi multipla erano migliorati quando sottoposti a questa dieta forzatamente povera di grassi. Negli anni '50, Swank ha iniziato a trattare i propri pazienti con una dieta di questo tipo. Avendo ottenuto risultati eccellenti, ha trattato per 37 anni migliaia di pazienti affetti da sclerosi multipla in questo modo. I suoi risultati sono apprezzabili alla luce di criteri medici standard: le condizioni dei pazienti sono migliorate nel 95% dei casi.
I pazienti andavano meglio se la malattia era stata diagnosticata precocemente ed avevano avuto poche poussées, ma anche i pazienti malati di sclerosi multipla da lungo tempo hanno mostrato un rallentamento nella progressione della malattia.
  • Quanto prima un malato di sclerosi multipla adotta una dieta con pochi grassi, tanto maggiore è la probabilità di evitare peggioramenti clinici dovuti alla malattia.
  • I pazienti che hanno limitato l'assunzione di grassi saturi a meno di 20 gr. al giorno non hanno più mostrato la progressione clinica tipica della malattia (la maggior parte degli americani mangia 125 grammi o più di grassi al giorno).
La differenza di 8 grammi nell'apporto giornaliero di grassi può essere apparentemente trascurabile, ad esempio:
  • 30 grammi di salsiccia di maiale (10 gr)
  • 1 hamburger a medio contenuto di grassi (14 gr)
  • 90 grammi di costata di manzo (14 gr)
  • 30 grammi di formaggio cheddar (9 gr)
  • 2 cucchiaini da the di burro (8gr)
  • 1 tazza di latte intero (8 gr)
La dieta inoltre spiega perfettamente come avvenga la falla nella Barriera ematoencefalica. Il consumo di grassi saturi infatti può portare alla formazione di microemboli di grasso aggregato che portano a micro rotture della Barriera ematoencefalica, attraverso le quali il sangue penetra nel sistema nervoso centrale e attacca la mielina. In questo modo si spiegherebbe come una dieta ricca in grassi saturi, in persone geneticamente predisposte, possa portare allo sviluppo della Sclerosi Multipla.
Ci sono comunque altri fattori che possono portare ad una maggiore permeabilità della Barriera ematoencefalica. Fra questi vi sono infezioni virali, traumi, tossine, calore, trombosi, ultrasuoni e ipertensione locale. Per ognuno di essi vi sono alcune indicazioni, ma la relazione fra essi e le crisi è troppo debole e sembra indicare più che altro che essi possano essere dei fattori aggravanti, ma non determinanti.
Da una ricerca dell'istituto dermatologico di Roma (Syburra C. e Passi S., " Oxidative stress in patients with multiple sclerosis." In Ukr Biokhim Zh 1999 May-Jun;71(3):112-5): " In conclusione, il sangue dei pazienti con sclerosi multipla mostra segni di un notevole stress ossidativo. La possibilità di contrattaccare somministrando antiossidanti, con l'aggiunta di una dieta appropriata, può rappresentare una strada promettente di inibire la progressione della malattia".
Da uno studio della Division of Human Nutrition, School of Biological Sciences, University of Southampton, UK (Calder PC, "n-3 polyunsaturated fatty acids and cytokine production in health and disease.", Ann Nutr Metab 1997;41(4):203-34): "Studi fatti su animali indicano che l'olio di pesce presente nella dieta riduce la risposta alle endotossine e alla citochine pro-infiammatorie, dando una maggiore speranza di vita; questo tipo di dieta è risultato benefico in alcuni tipi di infezioni batteriche, infiammazioni croniche e malattie autoimmuni. Questi effetti benefici degli acidi grassi Omega 3 possono essere usati come terapie per le infiammazioni acute e croniche e per i disordini che riguardano una risposta immunitaria spropositata."
Ci sono varie teorie sull'alimentazione, tutte utili. L'importante è trovare un corretto modo di alimentarsi. Io ho scelto di presentare l'alimentazione secondo Swank, perchè mi sembrava un tipo di alimentazione approcciabile da tutti e che può essere estesa anche ad altri membri della famiglia, senza costringere a troppe rinunce. E' semplicemente un buon modo di mangiare che è, tra l'altro, molto utile a chi ha problemi di colesterolo. Per chi fosse interessato il libro che ne parla in maniera approfondita e da cui è tratto ciò che leggerete è: THE MULTIPLE SCLEROSIS DIET BOOK – Roy Laver Swank, Barbara Brewer Dugan – Doubleday. Attualmente non esiste una traduzione italiana. Oppure potete andare al sito www.swankmsdiet.org .


LA DIETA SWANK
La dieta di Swank non è un trattamento, ma un tipo di alimentazione. I nostri antenati mangiavano molti meno grassi di quanto non facciamo noi, sia per ragioni economiche sia perché semplicemente non era disponibile. Oggi molte persone stanno ritornando verso questo stile di vita naturale per ragioni di salute. L'alimentazione Swank semplicemente è una dieta a basso apporto di grassi saturi e relativamente ricca di grassi polinsaturi. Per ottenere il massimo beneficio dal trattamento, viene sostenuta una applicazione che sia il più semplice possibile. Questo tanto più è importante mentre i sintomi sono transitori, quindi prima che una maggiore disabilità attacchi la persona.
La dieta dovrebbe essere accompagnata da un adeguato riposo, riduzione dello stress e l'adozione ad una forma mentale che incoraggi ottimismo e determinazione a vivere una vita soddisfacente senza le limitazioni dei disagi. La vittoria nelle sclerosi multipla è ridurre gli attacchi e promuovere uno stato di remissione.
Dopo 34 anni di lavoro in cui aveva seguito 150 pazienti, il dr. Swank ha comparato i risultati ottenuti con questo gruppi con i risultati dei un gruppo di pazienti di un'altra clinica che non seguivano la sua dieta. La media di ricadute nei pazienti che non seguono la dieta è di una l'anno, in coloro che seguono la dieta è di 0,05 l 'anno: una riduzione del 95%. Inoltre gli attacchi sono più leggeri. Nel gruppo di pazienti che non seguiva la dieta, dopo dieci anni il 50% avevano gradi di disabilità molto elevati, mentre fra quelli che la seguivano il 25%. Se poi si osservano i dati di coloro che avevano cominciato la dieta nelle prime fasi della malattia e che non presentavano invalidità, dopo venti anni il 95% di loro non presentava alcun peggioramento o addirittura era leggermente migliorato. E' quindi importante incominciare la dieta il più presto possibile.
In termini tecnici, sinteticamente, tutto si basa sulla riduzione del consumo quotidiano di grassi saturi a 15 grammi o meno.
Per eliminare i microemboli di grassi saturi che causano danni nella Barriera, oltre a limitare l'assunzione di grassi, è consigliabile, come si è visto, aumentare il consumo di grassi polinsaturi, dato che questi aiutano a disaggregare i composti di grassi saturi presenti nel corpo. Si tratta dell'olio di girasole, dell'olio di lino, dell'olio di germe di grano (anche in capsule), tutti spremuti a freddo. Anche l'olio di pesce contiene alte dosi di grassi polinsaturi ed è importante, quindi, l'assunzione di olio di fegato di merluzzo.

LA DIETA SWANK IN 7 PUNTI

  • Per il primo anno eliminare la carne rossa. Questo vuol dire anche la carne scura di pollo e tacchino (ovvero tutto ciò che non è petto)
  • Successivamente al primo anno è possibile mangiare 90 grammi di carne rossa a settimana. In generale l'assunzione di carne rossa è da evitare se non in occasioni speciali
  • Eliminare latticini e derivati (burro, formaggio, ecc.) con più dell'1% di grassi
  • Eliminare tutti i prodotti industriali che contengono grassi saturi
  • I grassi saturi giornalieri non devono superare i 15 grammi al giorno (3 cucchiaini)
  • I grassi insaturi (gli oli) dovrebbero rimanere tra un minimo di 20 grammi (4 cucchiaini) e un massimo di 50 grammi (10 cucchiaini) al giorno
  • Assumere un cucchiaio al giorno (o 4 capsule) di olio di fegato di merluzzo, e supplementi di minerali e vitamine


I GRASSI E L'OLIO
Acidi grassi saturi (quelli più tossici e quindi da limitare ed eliminare per quanto possibile) Sono quei grassi che contengono per la maggioranza lipidi di origine animale, oli vegetali trattati (idrogenati), oli di palma e cocco. Grassi saturi o animali sono solidi, favorivano la deposizione di colesterolo nell'aorta, favoriscono l'aumento di peso, malattie cardiovascolari ed alcuni tumori Sono contenuti in:
  • formaggi
  • burro
  • prodotti lattiero-caseari non scremati
  • alcuni tagli di carne (soprattutto costate e entrecôte)
  • insaccati
Acidi grassi polinsaturi (utili all'organismo) Sia i prodotti vegetali che animali contengono acidi grassi polinsaturi. Si trovano in grande quantità
  • olio di girasole
  • olio di mais
  • olio di soia
  • salmone
  • trota


Acidi grassi monoinsaturi (anche questi fondamentali per l'organismo) Si trovano in molti oli vegetali e nelle noci. L'olio di oliva è un eccellente tipo di questi acidi grassi Contribuiscono a normalizzare i livelli di colesterolo nel sangue; sembrano inoltre possedere un'azione protettiva contro le infiammazioni e l'evoluzione di alcuni tumori come quello della prostata.
Acidi grassi essenziali sono sostanze nutritive necessarie nella dieta . Alla riduzione del consumo di grassi saturi, si deve incrementare il consumo di grassi insaturi (oli). Gli acidi grassi essenziali sono necessari per la funzione del sistema nervoso. Il corpo è in grado di sintetizzare più degli acidi grassi necessari per la crescita, ma deve fare necessariamente affidamento su cibo proveniente da piccole quantità di acidi grassi polinsaturi chiamati Acidi Grassi Essenziali. Grassi ed oli sono sorgenti concentrate di energia: ogni grammo di grasso o olio (9 calorie) fornisce il doppio dell'energia come carboidrato o proteina (4 calorie per grammo).
In una dieta a basso contenuto di grassi, se non si assume una quantità corretta di grassi insaturi (oli) per giorno si può notare che la pelle ed i capelli che si seccano e c'è un maggiore affaticamento. Ecco perché è necessario una buona quantità di acidi grassi insaturi. In caso di attività lavorativa o attività fisica, si può aver bisogno di incrementare la quantità di olio. Se si fa una vita sedentaria, 4 cucchiaini da tè (20 gr.) al giorno sono sufficienti I seguenti oli possono essere usati nella dieta (senza superare i 10 cucchiaini al giorno):
  • Olio di semi di girasole
  • Olio di oliva
  • Olio di semi di sesamo
  • Olio di semi di lino
  • Olio di soia
  • Olio di arachidi

IDROGENAZIONE

E' molto importante questo termine specialmente quando si leggono gli ingredienti nelle etichette degli alimenti. I grassi polinsaturi non resistono agli scarti. Quando sono esposti all'aria iniziano ad ossidarsi e diventano rancidi. Chimicamente i grassi insaturi contengono molti legami doppi. Il processo di idrogenazione riduce il numero di legami doppi, quindi trasformando l'olio in saturo (solido) e più resistente alle ossidazioni. Questo allunga la durata del prodotto. Gli oli industriali, prodotti ad alte temperature, vedono trasformato il loro acido linoleico (uno dei due acidi grassi essenziali) da cis-cis (la forma utilizzabile per il nostro organismo) a cis-trans (una forma non utilizzabile o utilizzabile con danni). Prodotti definiti “non grassi” possono contenere tanto quanto 5 grammi di grassi saturi!

REGOLE PER L'OLIO

  • Non riutilizzare l'olio dopo averlo cotto
  • Tenere l'olio in un posto fresco e buio dopo l'apertura per evitare il rancidimento (eccettuato l'olio d'oliva), poiché il rancidimento distrugge le vitamine E ed A
  • Non scaldare l'olio oltre il punto di fumo
  • L'olio usato per cucinare deve essere conteggiato tra quello che si può assumere giornalmente.
  • Tre cucchiaini da tè corrispondono ad un cucchiaio da tavola. Sedici cucchiai da tavola corrispondono ad una tazza di olio
  • Se un olio si vela o si indurisce alla temperatura del frigo, non usarlo (L'olio di oliva è una eccezione a questa regola)
LATTICINI
Tutti i latticini devono essere non grassi (max 1% di grasso) o non contenenti più di un grammo di grasso a porzione. La razione giornaliera raccomandata è di 2 porzioni (1 porzione = 1 tazza)
I seguenti alimenti sono permessi in qualunque quantità
  • Latte scremato,
  • Yogurt scremato,
  • Ricotta non grassa ( meno dell'1% di grasso ),
  • Formaggio fresco non grasso ( meno dell'1% di grasso ),
  • tutti i prodotti a base di latte di soja, latte di riso, ecc.
I prodotti da eliminare sono:
  • Margarina,
  • Burro,
  • Creme,
  • Lardo,
  • Olio o burro di cocco,
  • Olio di palma,
  • Olio idrogenato,
  • Imitazione di latticini

UOVA

Il bianco dell'uovo (l'albume) non contiene grassi. Il tuorlo contiene 5 grammi di grassi a prevalenza saturi. Si possono mangiare 3 uova a settimana, ma non più di uno al giorno. Un uovo intero contiene 5 grammi di grassi saturi. Invece gli albumi dell'uovo possono essere mangiati in qualunque quantità.


GRANO – CEREALI – PASTA – RISO – CRACKERS - DOLCI
Non è necessario conteggiare le piccole quantità di grassi o olio che si trovano in grano, riso, cereali, pasta. Le dosi giornaliere raccomandate sono di 4 porzioni (4 tazze). E' consigliabile usare prodotti integrali per quanto possibile. La raffinazione impoverisce i prodotti fornendo pochissime, se non nessun, tipo di vitamina. Tutti i prodotti del pane sono permessi. Benché questi prodotti possano contenere una piccola parte di grassi saturi, sono già tenuti presenti. Sono da evitare, invece, alimenti come i muffins che contengono oli saturi, pasticcini, torte, merendine confezionate o qualunque altro prodotto fatto con olio di cocco o di palma, oli idrogenati, lardo, burro, margarina, oli vegetali o abbreviati non definiti.
Nell'alimentazione sono permessi tutti i tipi di cereali freddi e caldi. Pasta e riso raffinati sono permessi sempre, ma è preferibile usare prodotti integrali. Sono permessi i cracker che non contengono burro, margarina, oli trattati (leggere sempre le etichette!). Dolci confezionati e commerciali solitamente contengono oli trattati, margarina, burro, uova. Quindi sono da evitare.
CIBI PREPARATI COMMERCIALMENTE
Tutti gli alimenti in scatola contengono oli trattati (idrogenati), burro o eccedono un grammo di grassi saturi per porzione e quindi sono da evitare. Alcuni sono accettabili, ma bisogna ricordarsi di leggere sempre le etichette per essere sicuri di quello che contengono.
CONDIMENTI IN SALSE
Con l'eccezione della maionese, condimenti come la senape, le spezie, la salsa barbecue, salse agro dolci, sono permesse in ogni caso. La maionese contiene acidi grassi insaturi (oli) e deve essere calcolata nell'apporto giornaliero di olio:
  • 2 cucchiaini da tè di maionese o salsa per insalata commerciali, corrispondono ad un cucchiaino di olio
  • 1 cucchiaino di maionese fatto in casa corrisponde ad un cucchiaino di olio
  • 1 cucchiaio di maionese senza grassi corrisponde ad un cucchiaino di olio
  • condimento per insalata “senza grassi” corrisponde a zero grassi ed oli
CAFFEINA
La caffeina contiene prodotti che incrementano nervosismo ed insonnia, come pure la frequenza e l'urgenza ad urinare. Quindi è necessario limitare queste bevande ad un massimo di 3 tazze al giorno. Se c'è un aumento dei sintomi non consumare caffeina. Esempio:
1 tazza di tè + 1 tazzina di caffè + 1 bicchiere di coca cola = 3 tazze totali
In qualunque modo si decida di combinare la caffeina non deve eccedere le 3 tazze giornaliere
ALCOOL
Molte persone ammalate tendono ad essere sensibili alle bevande alcoliche. E' permesso un bicchiere di vino a pasto.
NOCI E SEMI
Noci e semi sono una buona tipologia di oli naturali come pure di acidi grassi essenziali. Porzioni giornaliere di questi alimenti aiutano a mantenere un buon livello di energia. E' da tenere presente che:
  • 2 cucchiaini di burro di noccioline o arachidi (non idrogenato) = 1 cucchiaino olio
  • 10 arachidi, mandorle o anacardi = 1 cucchiaino olio
  • 10 nocciole o mezzi gherigli di noce = 1 cucchiaino olio
  • 3 cucchiaini olio di girasole = 1 cucchiaino olio
  • 3 cucchiaini di semi di zucca = 1 cucchiaino olio
  • 30 gr. di uno snack a base di noci, nocciole, semi di zucca, semi di girasole, sesamo = 1 cucchiaino olio

FRUTTA

Sono raccomandati 2 frutti al giorno Tutta la frutta è permessa in ogni modo. La frutta fresca è preferibile giacché contiene più sostanze nutritive, seguita dalla frutta surgelata e in scatola. I seguenti frutti contengono acidi grassi insaturi e devono essere conteggiati giornalmente nel conto dell'olio:
  • 1/8 avocado = 1 cucchiaino di olio insaturo = 5 grammi
  • 3 olive nere = 1 cucchiaino di olio insaturo = 5 grammi
  • 6 olive verdi = 1 cucchiaino di olio insaturo = 5 grammi

VERDURE

Sono raccomandate almeno 2 tazze giornaliere di verdure Le verdure forniscono vitamine, minerali e sono ricche di grassi acidi essenziali. Bisogna variare spesso la dieta di verdure giornaliere

CARNE E PESCE

POLLAME

Petto di pollo o di tacchino fresco sono permessi (eliminando la pelle). Evitare prodotti già trattati o cotti

PESCE

Tutto il pesce bianco, molluschi, crostacei, sono permessi in tutte le tipologie e le quantità. Ci sono alcune tipologie di pesce che contengono acidi grassi insaturi e devono essere conteggiati nella conteggio giornaliero dei grassi. Pesando il pesce dopo cotto, si possono mangiare 50 grammi al giorno di:
20 grammi di Tonno in scatola sott'olio = 1 cucchiaino di olio ( 5 grammi )
  • 30 grammi di tonno in scatola sott'olio scolato e sciacquato =1 cucchiaino di olio(5 grammi)
  • 20 grammi di salmone =1 cucchiaino di olio ( 5 grammi )
  • 20 grammi di trota =1 cucchiaino di olio ( 5 grammi )
  • 10 grammi di sardine in scatola sott'olio=1 cucchiaino di olio ( 5 grammi )
  • 10 grammi di arringa =1 cucchiaino di olio ( 5 grammi )

CARNE ROSSA

Durante il primo anno di dieta, la carne rossa non è permessa, incluso il maiale ed il coniglio
DOPO il primo anno sarà possibile consumare da 60 a 90 grammi di carne rossa a settimana rispetto a quanti grassi saturi contiene la carne prescelta. Dei seguenti alimenti, pesati dopo la cottura, che equivalgono a 1 cucchiaino di grassi ( 5 grammi di grassi saturi) è possibile mangiare dopo il primo anno massimo a settimana:
90 grammi di
  • coscia di agnello,
  • fegato di manzo, vitello, agnello, pollo e tacchino ,
  • rene di maiale, vitello, agnello,
  • cuore di vitello o manzo (la parte magra),
  • lingua solo di vitello,
  • coniglio,
  • carne di cavallo,
  • cacciagione,
  • interiora di pollo
60 grammi di
  • manzo,
  • maiale pezzi magri ,
  • costine,
  • lombo o spalla di agnello,
  • prosciutto magro, vitello,
  • cuore di agnello, pollo, tacchino,
  • rognone di manzo,
  • lingua di manzo,
  • carne scura del pollo e del tacchino (tolta la pelle),
  • interiora di tacchino,
  • fagiano e piccione (rimuovendo la pelle)
Per l'altissimo contenuto di grassi saturi non sono permessi comunque
  • Pancetta
  • salame,
  • mortadella,
  • salsiccia,
  • cotechino,
  • zampone,
  • lardo,
  • oca,
  • anatra
VITAMINE, MINERALI ED INTEGRATORI ALIMENTARI

Contemporaneamente alla dieta Swank consiglia l'assunzione di varie vitamine:

Vitamina C almeno 1000 mg/die (anche naturale come l'Acerola o la Rosa canina)
Vitamina E almeno 500 mg/die di olio di germe di grano (anche in capsule)
Olio di fegato di merluzzo (vit. A e D) un cucchiaio al giorno (o 4 capsule)


L'IMPORTANZA DELL'ATTIVITÀ FISICA
C'è un intimo nesso tra cervello e apparato di difesa immunitaria. La presenza di terminazioni nervose negli organi dell'immunità come milza e linfonodi lo dimostra. Pare che questa innervazione sia indispensabile per il normale funzionamento del sistema immunitario. Le conseguenze di eventuali lesioni o danni alla fonte principale di questi nervi (il sistema nervoso simpatico della colonna vertebrale) fa sorgere nei topi sindromi autoimmuni, con conseguente compromissione delle normali funzioni corporee, come il metabolismo. Sulla base di questi dati è lecito pensare che alcune attività in grado di rinvigorire il sistema nervoso simpatico, come l'esercizio fisico, possono contribuire al normale funzionamento del sistema immunitario.
Ideale, se è possibile praticarlo, è il nuoto. Comunque sono da eseguire attività fisiche non pesanti e che non facciano eccedere nello sforzo. Anche l'attività fisica deve essere un modo per muoversi e consumare energia, in una società decisamente sedentaria, ma non deve diventare a sua volta uno stress.
FONTE: http://www.fioriperlanima.com/SM/alimentazione.htm
Ringrazio Antonella Napoli per la gentile concessione alla riproduzione di questo articolo.
 

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