"Alcuni Magi giunsero da Oriente ... ed ecco la
stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finchè giunse e si
fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino ... aprirono i loro scrigno e
gli offrirono in dono oro, incenso e mirra." (Mt. 2, 1-13)
Gaspare offri’ in dono a Gesu’ l’oro, Baldassarre la
mirra e Melchiorre l’incenso incenso.
I Re Magi rappresentano i tre raggi di luce:
il 5° Raggio Verde, il
6° Raggio Rubino Oro (di colore arancione) ; e il 7 ° Raggio violetto.
Per la metafisica cristiana di Conny Mendez, nel
presepe vi sono 7 pezzi essenziali, con i colori dei Sette Raggi che
rappresentano i "Sette Aspetti di Dio": San Giuseppe il blu, la
volontà di Dio; il Bambino Gesù il giallo dorato, la Divina Sapienza; La
Vergine Maria il Rosa dell'Amore di Dio; l'arcangelo Gabriele il
bianco della purezza Divina; e i Re Magi:
Baldassarre
il verde della Vita; Gaspare l’arancione (oro-rubino),
della fornitura e provvidenza Divina; e Melchiorre il violetto, il colore
del perdono divino.
Il
6 Gennaio si celebra la festa dell’Epifania, che nella religione cattolica-cristiana
coincide con l’adorazione dei Tre Re Magi presso la grotta di Betlemme, in cui
si trovano la Vergine Maria, lo sposo Giuseppe e il piccolo Gesù Bambino.
La
parola Epifania sta infatti a significare “manifestazione del Signore” , e nel
tempo questa festività ha assunto anche una valenza missionaria, indicando la
manifestazione di Dio fattosi carne al mondo pagano (rappresentato appunto dai
Re Magi).
Ma
i Re Magi sono personaggi leggendari, o sono esistiti in carne ed ossa? Secondo
i racconti evangelici, dopo la nascita di Gesù (avvenuta a Betlemme al tempo di
Erode), i Magi scorsero nel cielo la stella cometa che li avrebbe condotti
presso la Grotta, e si misero in cammino.
Lo
stesso Re Erode li aveva esortati ad andare ad adorare il bambino Gesù, cosa
che poi avrebbe fatto lui stesso. Oltre ai vangeli riconosciuti e ispirati
dalla Chiesa, anche quelli apocrifi fanno riferimento a questi personaggi.
Secondo
la tradizione orientale, i tre Magi erano fratelli: Baldassarre (che regnava
sul popolo degli Indiani), Melchiorre (che era Re dei Persiani), e infine
Gaspare, il cui regno si estendeva agli Arabi. Il termine “mago”,
però, non ha il significato che siamo soliti attribuirgli. In questo caso “Magoi”
è una parola greca che indica i membri di una casta sacerdotale persiani,
esperti di astrologia e astronomia. In pratica, si trattava di profondi
conoscitori dei fenomeni celesti. L’astronomia era una disciplina studiata e
approfondita soprattutto in paesi come la Mesopotamia e la Babilonia. Quindi la
provenienza dei Re Magi potrebbe essere questa.
Alcuni
studiosi si sono soffermati a considerare la “stella cometa” che fece da guida
nel cammino, provando ad identificarla con la cometa di Halley o altre
sovrapposizioni di pianeti. Forse non si trattò di una vera e propria stella,
ma di una meteora speciale dalle caratteristiche eccezionali, che si mostrò nei
cieli in quei tempi.
La
tradizione religiosa ricorda che ognuno dei Tre Magi recava con sé un dono per
Gesù Bambino: pare si trattasse di oro, incenso e mirra. Quest’ultima è una
pianta medicinale che pare sia miracolosa.
Nelle
rappresentazioni religiose i Re Magi vengono raffigurati ben vestiti, in sella
ad un cammello, con mantelli preziosi. Stanno a raffigurare il mondo che viene
ad adorare un bimbo che nasce nella povertà di una grotta. Il significato
religioso è molto intenso, per questo si trasmette di generazione in
generazione.
Secondo
alcuni i Magi sono sacerdoti che, nella tradizione popolare del tempo, erano
depositari della scienza e della teologia.
I
Doni dei Re Magi a Gesù bambino:
- Oro: omaggio alla sua regalità;
- Incenso, omaggio alla sua divinità;
- Mirra, anticipazione della sua futura sofferenza redentrice.
Melkon,
il primo re, aveva mirra, aloe, mussolina, porpora, pezze di lino e i libri
scritti e sigillati dalle mani di Dio. Il secondo, re degli Indi, Gaspar, aveva
come doni in onore del bambino, del nardo prezioso, della mirra, della
cannella, del cinnamono e dell’incenso e altri profumi. Il terzo, re degli
Arabi, Balthasar, aveva oro, argento, pietre preziose, zaffiri di grande valore
e perle fini”.
Vangelo
secondo Matteo.
Il
26 dicembre dell’Anno Zero dell’Era Moderna, tre sacerdoti del culto di
Zoroastro, grandi esperti di astrologia (la tradizione vuole che fossero Magi,
cioè magni – grandi nella sapienza – ma anche maghi, dal
greco magoi, ovvero filosofi e scienziati) si misero in viaggio da
imprecisati luoghi dell’impero persiano in sella ai loro cammelli. Seguirono la
rotta indicata da una stella più luminosa delle altre che era comparsa nei loro
cieli la notte precedente e che li avrebbe portati verso Occidente, verso
Gerusalemme, per rendere omaggio al neonato Re dei Giudei. I sacerdoti, che
vestivano abiti di foggia inconsueta e portavano doni misteriosi, erano Melchiorre,
un vecchio dai capelli bianchi, con una folta barba e lunghe chiome ricciute; Gaspare,
un giovane imberbe e Baldassarre, di carnagione olivastra e con una
barba considerevole. Il titolo di “Re” pare sia stato aggiunto da Tertulliano
di Cartagine, teologo nato nel 155 d. C. Giunti a Gerusalemme il 6 gennaio,
dopo dodici giorni di viaggio, i Magi fecero visita a Erode, il re della Giudea
romana, e chiesero dove si trovasse “il Re che era nato e di cui abbiamo visto
sorgere la stella”. Erode, venuto così a sapere che Gesù era nato a Betlemme,
invitò i Magi a fargli un resoconto del luogo quando fossero passati dalla sua
reggia sulla via del ritorno. Ma i Tre Re, dopo l’adorazione del Divino
Bambino, ebbero un sogno premonitore che li consigliava di tornare nei loro
Paesi percorrendo una strada diversa. Sentitosi ingannato, Erode ordinò di
uccidere tutti i bambini di Betlemme di età inferiore ai due anni, nella
speranza che Gesù fosse tra loro. Eccidio che è passato alla storia con il nome
di Strage degli Innocenti. Dopo essersi inginocchiati davanti a colui che, se
pur in fasce, era, secondo le profezie, il Salvatore, i Magi “aprirono i loro scrigni
e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra”. L’Oro offerto da
Baldassarre è il più nobile dei metalli, emblema dello spirito e dell’eternità,
e il suo colore giallo rappresenta la saggezza. L’Incenso – dal latino incedere,
cosa accesa – è una sostanza impalpabile originaria dell’India e della Penisola
Arabica, che aveva valore propiziatorio sia in Oriente sia nella stessa Roma.
Portando in dono a Gesù l’Incenso, Melchiorre – quello dei Magi che aveva la
pelle scura – riconosceva l’indissolubile legame del Bambino con il
soprannaturale. La polvere di Mirra, una resina estratta da una rara
pianta aromatica che cresce nell’Arabia meridionale, veniva anticamente usata
per l’imbalsamazione dei corpi. Il dono della Mirra offerto da Gaspare, il più
giovane dei Magi, rappresenta l’immortalità.
SIGNIFICATO
SIMBOLICO
Non
solo i doni, ma le figure stesse dei Re Magi sono
cariche di significato: rappresentano le tre fasi della vita – la
giovinezza, la maturità e la vecchiaia – e le tre popolazioni del mondo allora
conosciuto: l’Europa, l’Asia, l’Africa. Ma è la stessa iconografia della
Natività ad essere ricca di emblemi. Maria è l’emblema dell’amore e
della sofferenza materni e icona della Chiesa. Giuseppe è simbolo di
umiltà e dedizione. I pastori evocano la Palestina, la Terra Promessa a
Mosé. La mangiatoia che accoglie Gesù è il nutrimento simbolico per
l’anima dei credenti. Le pecore rappresentano l’onestà, il candore e
l’ingenuità; i cani la fedeltà assoluta. L’asino è simbolo di
intelligente umiltà e della natura inferiore dell’uomo. Il bue, emblema
di fertilità e fecondità in Egitto e in molte altre culture, impersona il
principio generativo. L’alito che i due animali soffiano sul Bambino
Divino, è inteso come il soffio vitale che alimenta il suo spirito. La
stalla indica la povertà mentre la palma è l’albero della pace e
dell’abbondanza. L’astro che la leggenda vuole sia la stella di Betlemme
o stella della Profezia, spesso rappresentata come una cometa, è la luce che
nutre, conforta, guarisce. Infine, tutto intorno, c’è il deserto. Perché il
deserto è, per antonomasia, il luogo dal fascino misterioso dove si
rigenera l’anima umana.
http://www.lintervista.it/re-magi/
http://www.ilnatale.org/epifania/
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