L'ipertensione
arteriosa essenziale è una malattia ad eziologia
multipla; colpisce chi è geneticamente predisposto ma anche chi
possiede alcuni fattori di rischio, ad esempio l'obesità,
altre malattie del metabolismo (tipo diabete
e dislipidemia),
sedentarietà,
nervosismo cronico ecc.
Si
definisce "ipertensione" una compromissione dell'equilibrio
pressorio arterioso che sfocia nell'innalzamento COSTANTE della
diastolica (minima) > 90mmHg, o della sistolica (massima) >
140mmHg, rispetto ad un range di NORMALITA' che si attesta al di
sotto degli 85mmHg per la diastolica e al di sotto dei 135mmHg per la
sistolica.
Cause dell'ipertensione
Le
cause dell'ipertensione non sono ben definite e sarebbe più corretto
parlare di "fattori predisponenti"; tra questi
riconosciamo: aumentato tono del sistema
nervoso simpatico, diminuita capacità del rene
di eliminare sodio,
fattori genetici, alimentari (dieta
ricca di sodio e povera di potassio),
condizioni di stress
sociale, sedentarietà e invecchiamento.
Curare l'ipertensione
Per
curare l'ipertensione, o anche solo migliorare i parametri pressori,
è necessario eseguire una serie di modifiche sullo stile di vita:
- In caso di sovrappeso od obesità, ripristinare il normopeso (soprattutto se il deposito adiposo è di tipo androide e viscerale)
- Iniziare una dieta contro l'ipertensione e le sue complicanze che prevede: AZZERAMENTO del sodio aggiunto, aumento del potassio alimentare (frutta e verdura), riduzione drastica dei grassi saturi e del colesterolo, aumento degli acidi grassi essenziali, riduzione drastica dell'alcol (se in abuso) e degli zuccheri semplici (con conseguente calo dei picchi glicemici)
- Iniziare l'attività fisica e migliorare la fitness cardio-circolatoria
- Eliminare, se presente, il vizio del tabagismo.
I
farmaci
per la cura dell'ipertensione, opportunamente scelti e dosati dal
medico, sono: diuretici,
simpaticolitici/inibitori
adrenergici, calcio
antagonisti, inibitori del sistema
renina-angiotensina, vasodilatatori ad azione diretta e farmaci
per l'emergenza ipertensiva.
Categorie di integratori per abbassare la pressione del sangue
Le
principali categorie di integratori per abbassare la pressione sono:
Piante ed estratti vegetali
- Diuretici: i diuretici sono integratori per abbassare la pressione che contengono molecole (o estratti) utili a promuovere la filtrazione renale. Va comunque precisato che alcuni vantano concentrazioni notevoli di molecole che, pur essendo diuretiche, hanno anche effetto stimolante ed ipertensivo; per questo tali prodotti NON facilitano l'abbassamento della pressione (ad es. la caffeina e la theina).
Altri
integratori per abbassare la pressione di natura diuretica
contengono estratti vegetali dalle caratteristiche "più o meno"
riconosciute e relativamente efficaci; sono: ananas,
betulla,
carciofo,
cetriolo,
foglie di noce, cipolla,
equiseto,
finocchi,
mela, ortica,
fiori di sambuco,
stimmi
di mais e tarassaco.
Alcune molecole diuretiche, oltre a comporre i classici integratori alimentari, possono essere combinate e infuse per ottenere tisane drenanti.NB. E' anche importante specificare che gli integratori per abbassare la pressione a base di molecole o estratti drenanti NON sono farmaci diuretici! Questi ultimi, oltre ad essere molto più efficaci, risultano altrettanto pericolosi in caso di abuso o errato dosaggio.
Alcune molecole diuretiche, oltre a comporre i classici integratori alimentari, possono essere combinate e infuse per ottenere tisane drenanti.NB. E' anche importante specificare che gli integratori per abbassare la pressione a base di molecole o estratti drenanti NON sono farmaci diuretici! Questi ultimi, oltre ad essere molto più efficaci, risultano altrettanto pericolosi in caso di abuso o errato dosaggio.
- Estratti di piante medicinali ipotensive: Esistono piante, frutti, semi e fiori in grado di abbassare (in maniera relativamente efficace) la pressione arteriosa indipendentemente dalla filtrazione renale; questi prodotti sono genericamente definiti "integratori a base di piante medicinali ipotensive". Tra le varietà più efficaci ricordiamo: aglio, cipolla, rauwolfia, betulla, biancospino, cardiaca, ginkgo biloba, mirtillo, orthosiphon, vischio, vite rossa, olivo, pervinca, uncaria, mughetto, ligustico, carcadè (ibisco), evodia e achillea iraniana. Queste piante contengono principi attivi utili per abbassare la pressione che possono essere utilizzati anche in combinazione all'interno dello stesso integratore alimentare.
Integratori
a base di molecole essenziali come sali
minerali, acidi
grassi (AGE) e amminoacidi
- Potassio: il potassio è il principale catione intracellulare e, in quanto tale, partecipa all'equilibrio acido base ed al controllo della pressione osmotica; tuttavia, anche la rimanente concentrazione extracellulare sembra svolgere importantissime funzioni, tra le quali anche la regolazione della pressione arteriosa. Alcuni studi suggeriscono che l'aumento di potassio riduce la pressione arteriosa e aumenta l'escrezione urinaria di sodio, con un effetto riflesso di riduzione della pressione sistolica e (teoricamente) dei decessi correlati all'ipertensione (Rose, 1986). L'apporto medio consigliato va da 800 a 3100 mg/die, ma utilizzare integratori per abbassare la pressione a base di potassio che apportino fino a 2500-4000mg/die può essere efficace nel ridurre fino a 4mmHg la pressione sanguigna.
- Magnesio: il magnesio è un minerale principalmente intracellulare, ma la piccola porzione presente nel fluido extracellulare è responsabile del potenziale di membrana di nervi e muscoli; anche se non risulta ancora ben chiaro il meccanismo, come il potassio, anche il magnesio favorisce l'abbassamento della pressione sanguigna. Alcuni recenti studi dimostrano che dosi comprese tra 120 e 973mg di magnesio al giorno (dove il fabbisogno è circa di 150-500mg/die) contribuiscono efficacemente a ridurre i livelli di pressione; in definitiva, assumere integratori per abbassare la pressione a base di magnesio può costituire un fattore utile ma solo in dosaggi che possono oltrepassare il 200% della razione raccomandata.
- Acido Grasso Essenziale (AGE) omega3 (ω3): l'ω3 è un grasso polinsaturo (PUFA) essenziale che deve essere presente nella dieta in quantità pari o superiori allo 0,5% delle kcal totali e (possibilmente) avere un rapporto con l'altro AGE (ω6) di circa 1:4. L'ω3 ha numerose funzioni benefiche per l'organismo; per citarne solo alcune ricordiamo: la costituzione delle membrane, la precursione di molecole anti-infiammatorie, il miglioramento dell'equilibrio lipidico ematico e la riduzione della pressione arteriosa oltre che del rischio cardiovascolare.
In caso di utilizzo di integratori per abbassare la pressione a base di ω3 evidenziamo che per il momento NON si conoscono effetti collaterali legati all'abuso di acidi grassi ω3, pertanto (anche se non è MAI opportuno eccedere) si consiglia di utilizzare dosaggi sostenuti che sfiorano il 100% del fabbisogno giornaliero, quindi perle, gocce o capsule per almeno 1g/die.NB. L'omega3 più "puro" e qualitativamente migliore (ricco in EPA e DHA) è l'olio di krill, seguono l'olio di pesce azzurro e l'olio di fegato di merluzzo (sia liquido che in perle). ATTENZIONE! Gli integratori per la pressione a base di ω3 sono altamente deperibili ed è opportuno conservarli in frigorifero.
- Arginina: l'arginina è un amminoacido semi-essenziale a cui vengono attribuite numerose funzioni; tra le varie, scoperta di recente ma di grande interesse, citiamo la precursione dell'ossido nitrico (NOS); quest'ultimo è essenziale per il mantenimento della funzione endoteliale vascolare e determina la riduzione della pressione arteriosa grazie al miglioramento della capacità vasale di dilatarsi e costringersi in maniera elastica. Nell'integrazione con prodotti per abbassare la pressione a base di arginina è consigliabile utilizzare compresse per un totale di circa 8g/die.
Dieta Iposodica
La
dieta iposodica, come dice il termine stesso, è un regime alimentare
TOTALMENTE privo di sale
da cucina (NaCl - cloruro
di sodio); per correggere le abitudini nutrizionali degli
ipertesi (e renderle più comprensibili) è fondamentale distinguere
l'apporto di sodio
naturalmente contenuto nei cibi rispetto a quello aggiunto con la
manipolazione alimentare. Tuttavia, attraverso UNA semplice
raccomandazione è possibile raggruppare tutte le indicazioni
fondamentali della dieta iposodica, ovvero:eliminare
gli alimenti contenenti sale aggiunto
Ciò
significa: abolire l'aggiunta di sale per condimento (nell'acqua
della pasta,
nel brodo, nelle pietanze, nei contorni ecc.); ma anche abolire gli
alimenti insaccati
(salsiccia, salame, mortadella
ecc.), le carni
salate
(prosciutto, speck
ecc.), i formaggi
stagionati (pecorino,
provole ecc.), alimenti sotto sale (sardine,
capperi
ecc.), alimenti
in salamoia (olive,
peperoni ecc.), frutta
secca (pistacchi,
arachidi,
semi
di zucca ecc.), junk-food
(mais fritto,
snack ecc.).
NB. Ridurre il sodio dietetico a 100 mmol/die (= 6 g di cloruro di sodio) permette di ridurre la pressione di 2-8 mmHg, tuttavia, associandovi una discreta riduzione ponderale è possibile ottenere risultati ben più importanti.
NB. Ridurre il sodio dietetico a 100 mmol/die (= 6 g di cloruro di sodio) permette di ridurre la pressione di 2-8 mmHg, tuttavia, associandovi una discreta riduzione ponderale è possibile ottenere risultati ben più importanti.
Alimenti utili in caso di ipertensione
In
base alla DASH, sostituire i cibi di scarsa qualità nutrizionale con
alimenti utili in caso di ipertensione prevede il consumo di:
- Frutta e verdura freschi, in sostituzione a prodotti conservati (salati o in salamoia) e/o precotti (contenenti glutammato di sodio)
- Alimenti contenenti lipidi vegetali insaturi, o meglio polinsaturi, in sostituzione ai cibi caratterizzati da grassi sauri animali, idrogenati vegetali (trans) e colesterolo
- Acqua povera di sodio in sostituzione a bevande alcoliche e zuccherate
Incremento della porzione di Omega 3
E'
anche opportuno integrare la dieta
DASH con altri alimenti ricchi di acidi
grassi polinsaturi omega
3 utilissimi in caso di ipertensione:
- Oli da condimento ricchi SOPRATTUTTO di acido alfa linolenico (ALA, 18:3, ω3) come: l'olio di lino, l'olio di soia ecc.
- Pietanze a base di pesce azzurro, quindi ricche di acido docosaesanoico (DHA, 22:6, ω3) e di acido eicosapentaenoico (EPA, 20:5, ω3) come: l'alice, la sardina, l'alaccia, l'aringa, l'aguglia, lo sgombro, il lanzardo, la palamita, il tonno ecc.
In
quanto, tra le funzioni degli acidi grassi
omega 3, rientrano:
- Antipertensiva (DHA)
- Antiaritmica perché stabilizza il ritmo cardiaco e abbassa il rischio di infarto (EPA)
- Antitrombotica per il contrasto con l'aggregazione piastrinica (EPA)
Dieta e ipertensione, dieta DASH
Nella terapia dell'ipertensione la dieta ricopre un ruolo importante, che in molti casi diventa addirittura terapeutico; per questo motivo dev'essere argomento di competenza medica, alla quale le linee guida riportate in questo articolo non intendono in alcun modo sostituirsi.Quando si parla di dieta ed ipertensione l'accento cade inevitabilmente sul sale da cucina e sugli alimenti che lo contengono in quantità importanti. A dire il vero, la correlazione tra dieta ricca di sodio ed ipertensione non è mai stata dimostrata in maniera inconfutabile; tuttavia, sappiamo che l'incidenza della malattia è minore nelle popolazioni che adottano uno stile alimentare iposodico. Pertanto, una dieta ricca di sodio aumenta il rischio, quindi la probabilità, di sviluppare l'ipertensione, ma non è detto che chi infrange palesemente questa regola soffrirà di ipertensione e chi la rispetta ne sarà esente. Il ruolo del sodio è infatti sfumato da molti altri fattori predisponenti, come le abitudini alimentari in senso più ampio (gli eccessi calorici e lipidici favoriscono la comparsa della malattia), la predisposizione genetica, la sedentarietà e lo stile di vita (stress, fumo, abuso di alcol o droghe ecc.).
Sia
in ambito preventivo, sia in quello terapeutico, la dieta per
l'ipertensione si articola su quattro punti fondamentali:
- contenere l'apporto di sodio (vedi: alimenti poveri di sodio)
- aumentare quello di potassio (tramite un generoso consumo di frutta, verdura e alimenti integrali)
- controllare
il peso
corporeo e limitare il consumo di alcolici.
L'apporto
di sodio andrà ridotto al di sotto dei 3-5 grammi al giorno, grazie
alla riduzione del consumo di sale (o alla sua sostituzione con
analoghi iposodici) e degli alimenti ricchi in sodio. In vari studi,
il passaggio dall'alimentazione tipica dei Paesi industrializzati
(che fornisce dieci o più grammi di sodio al giorno) ad una dieta
iposodica, si è dimostrata in grado di ridurre la pressione
arteriosa di 2-8 mmHg. A tal proposito è bene ricordare che un
grammo del normale sale da cucina contiene 400 mg di sodio; di
conseguenza, un pizzico di sale apporta all'incirca un grammo di
sodio, mentre un
Limitare
l'aggiunta di sale agli alimenti può sembrare difficile, ma in
realtà non c'è nulla di più semplice; il palato,
infatti, si può educare, e se la riduzione avviene gradualmente, si
abituerà al nuovo regime alimentare senza troppi problemi, trovando
gustose pietanze che fino a poco tempo prima sembravano insipide; il
sale può anche essere sostituito con prodotti iposodici (contenenti
ad esempio cloruro
di potassio) od aromi e spezie varie, come peperoncino,
erbe, aglio, prezzemolo,
rosmarino,
salvia
e origano.
In tal senso i genitori hanno una grossa responsabilità nei
confronti dei propri figli, che devono essere indirizzati, sin dai
primissimi anni di vita, ad un'alimentazione povera di snack e
stuzzicherie ricche di sale.
Una volta ridotta l'aggiunta di sodio occorre diminuire anche il consumo dei cibi in cui è presente in grandi quantità; il cibo confezionato ed i salumi, per esempio, sono due dei principali ostacoli alla riduzione del sodio nella dieta. Oltretutto, si tratta di alimenti generalmente ipercalorici, che aumentano lo stimolo della sete, spesso placato con bibite zuccherate o alcoliche. Attenzione anche ai dadi da brodo ed ai preparati per insaporire le pietanze - molto utilizzati nei ristoranti, specie in quelli orientali - perché ricchi di glutammato monosodico.
Il fabbisogno quotidiano di sodio è di circa 400 mg, un valore molto inferiore rispetto alla quota assunta da molte persone (anche 20 volte maggiore), che aumenta negli episodi febbrili, in caso di profusa sudorazione (compresa quella indotta dall'attività fisica), eccessi di vomito e diarrea.
Contenuto di sodio negli alimenti (espresso in mg/100 g)
In linea generale, il sodio abbonda negli alimenti animali (specie se stagionati, come i formaggi ed i salumi) e scarseggia in quelli vegetali, che sono invece più ricchi in potassio (carciofi, bietole, sedano, carote, rape, spinaci e cavoli contengono più sodio delle altre verdure comunemente impiegate). Ovviamente, il sodio abbonda anche negli alimenti conservati sotto sale o in salamoia, come i capperi, alcuni pesci e le olive.
ALIMENTO
|
Sodio
(mg/100g)
|
ALIMENTO
|
Sodio
(mg/100g)
|
bistecca bistecca surgelata filetto di maiale salsiccia pollo lardo salmone fresco salmone affumicato passera, sogliola sardine al pomodoro ostrica capa santa surgelata cavolo crauti asparago |
60
1300
290
1100 50
68
48
520
80 40
73
206 20 750 2 |
pomodoro ketchup piselli piselli in scatola arachide burro di noccioline patata patate fritte cipolla cipolle all'aceto pop-corn naturale pop-corn salato riso soffiato latte intero di mucca latte materno |
3
1040 1
230
5
600
3
1000 10 1420 3 1940
360
50
16 |
Come
anticipato, la riduzione del consumo di sodio deve accompagnarsi ad
un'aumentata assunzione di potassio; questo minerale può infatti
essere considerato un vero e proprio antidoto del sodio, tanto che
l'adeguatezza del suo apporto garantisce un miglior controllo
pressorio ed, in alcuni casi, riduce il bisogno di ricorrere a
farmaci-antipertensivi (da qui l'importanza, se già si soffre di
ipertensione, di consultare il proprio medico prima di cambiare le
proprie abitudini dietetiche).
Il
potassio si trova sopratutto nei cereali
integrali, nella frutta
e nella verdura.
CONTENUTO
IN POTASSIO NEGLI ALIMENTI
|
||
ELEVATO
|
MEDIO
|
BASSO
|
Albicocche
secche
|
Spinaci
|
Parmigiano
|
Legumi secchi | Tonno sott'olio |
Farina
di grano
|
Datteri |
Noci
|
Pere
|
Mandorle |
Carciofi
|
Farina di mais |
Arachidi |
Banane
|
Mele |
Sgombri
|
Emmenthal
|
|
Castagne |
Pane
bianco
|
Le semplici regole dietetiche riportate in questo articolo si sposano con le raccomandazioni della cosiddetta dieta DASH (sigla che sta per Dietary approaches to stop hypertension, ossia Approcci dietetici per bloccare l'ipertensione), sviluppata negli Stati Uniti per contrastare il dilagare della malattia e consigliata da molti medici e nutrizionisti.
L'articolo
che ho voluto condividere con voi è tratto dal sito:
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