giovedì 10 gennaio 2013

IPERTENSIONE, Cause, Rimedi e Alimentazione



L'ipertensione arteriosa essenziale è una malattia ad eziologia multipla; colpisce chi è geneticamente predisposto ma anche chi possiede alcuni fattori di rischio, ad esempio l'obesità, altre malattie del metabolismo (tipo diabete e dislipidemia), sedentarietà, nervosismo cronico ecc.


Si definisce "ipertensione" una compromissione dell'equilibrio pressorio arterioso che sfocia nell'innalzamento COSTANTE della diastolica (minima) > 90mmHg, o della sistolica (massima) > 140mmHg, rispetto ad un range di NORMALITA' che si attesta al di sotto degli 85mmHg per la diastolica e al di sotto dei 135mmHg per la sistolica.


Esiste una forma di ipertensione secondaria, che riguarda a malapena il 5-10% dei casi, determinata dalla complicazione di altre malattie, ad es.: la nefropatia parenchimale, l'ipertiroidismo e la coartazione dell'aorta. Inoltre, alcuni farmaci possono intervenire negativamente sull'equilibrio pressorio, tipo i FANS, il cortisone e la ciclosporina.NB. L'ipertensione associata a diabete mellito aumenta ESPONENZIALMENTE il rischio di complicanze cardiovascolari, quindi di prognosi negativa.

Cause dell'ipertensione

Le cause dell'ipertensione non sono ben definite e sarebbe più corretto parlare di "fattori predisponenti"; tra questi riconosciamo: aumentato tono del sistema nervoso simpatico, diminuita capacità del rene di eliminare sodio, fattori genetici, alimentari (dieta ricca di sodio e povera di potassio), condizioni di stress sociale, sedentarietà e invecchiamento.

Curare l'ipertensione

Per curare l'ipertensione, o anche solo migliorare i parametri pressori, è necessario eseguire una serie di modifiche sullo stile di vita:
I farmaci per la cura dell'ipertensione, opportunamente scelti e dosati dal medico, sono: diuretici, simpaticolitici/inibitori adrenergici, calcio antagonisti, inibitori del sistema renina-angiotensina, vasodilatatori ad azione diretta e farmaci per l'emergenza ipertensiva.

Categorie di integratori per abbassare la pressione del sangue

Le principali categorie di integratori per abbassare la pressione sono:
  • Diuretici: i diuretici sono integratori per abbassare la pressione che contengono molecole (o estratti) utili a promuovere la filtrazione renale. Va comunque precisato che alcuni vantano concentrazioni notevoli di molecole che, pur essendo diuretiche, hanno anche effetto stimolante ed ipertensivo; per questo tali prodotti NON facilitano l'abbassamento della pressione (ad es. la caffeina e la theina).


Altri integratori per abbassare la pressione di natura diuretica contengono estratti vegetali dalle caratteristiche "più o meno" riconosciute e relativamente efficaci; sono: ananas, betulla, carciofo, cetriolo, foglie di noce, cipolla, equiseto, finocchi, mela, ortica, fiori di sambuco, stimmi di mais e tarassaco.
Alcune molecole diuretiche, oltre a comporre i classici integratori alimentari, possono essere combinate e infuse per ottenere tisane drenanti.
NB. E' anche importante specificare che gli integratori per abbassare la pressione a base di molecole o estratti drenanti NON sono farmaci diuretici! Questi ultimi, oltre ad essere molto più efficaci, risultano altrettanto pericolosi in caso di abuso o errato dosaggio.
Integratori a base di molecole essenziali come sali minerali, acidi grassi (AGE) e amminoacidi
  • Potassio: il potassio è il principale catione intracellulare e, in quanto tale, partecipa all'equilibrio acido base ed al controllo della pressione osmotica; tuttavia, anche la rimanente concentrazione extracellulare sembra svolgere importantissime funzioni, tra le quali anche la regolazione della pressione arteriosa. Alcuni studi suggeriscono che l'aumento di potassio riduce la pressione arteriosa e aumenta l'escrezione urinaria di sodio, con un effetto riflesso di riduzione della pressione sistolica e (teoricamente) dei decessi correlati all'ipertensione (Rose, 1986). L'apporto medio consigliato va da 800 a 3100 mg/die, ma utilizzare integratori per abbassare la pressione a base di potassio che apportino fino a 2500-4000mg/die può essere efficace nel ridurre fino a 4mmHg la pressione sanguigna.
  • Magnesio: il magnesio è un minerale principalmente intracellulare, ma la piccola porzione presente nel fluido extracellulare è responsabile del potenziale di membrana di nervi e muscoli; anche se non risulta ancora ben chiaro il meccanismo, come il potassio, anche il magnesio favorisce l'abbassamento della pressione sanguigna. Alcuni recenti studi dimostrano che dosi comprese tra 120 e 973mg di magnesio al giorno (dove il fabbisogno è circa di 150-500mg/die) contribuiscono efficacemente a ridurre i livelli di pressione; in definitiva, assumere integratori per abbassare la pressione a base di magnesio può costituire un fattore utile ma solo in dosaggi che possono oltrepassare il 200% della razione raccomandata.
  • Acido Grasso Essenziale (AGE) omega3 (ω3): l'ω3 è un grasso polinsaturo (PUFA) essenziale che deve essere presente nella dieta in quantità pari o superiori allo 0,5% delle kcal totali e (possibilmente) avere un rapporto con l'altro AGE (ω6) di circa 1:4. L'ω3 ha numerose funzioni benefiche per l'organismo; per citarne solo alcune ricordiamo: la costituzione delle membrane, la precursione di molecole anti-infiammatorie, il miglioramento dell'equilibrio lipidico ematico e la riduzione della pressione arteriosa oltre che del rischio cardiovascolare.
    In caso di utilizzo di integratori per abbassare la pressione a base di ω3 evidenziamo che per il momento NON si conoscono effetti collaterali legati all'abuso di acidi grassi ω3, pertanto (anche se non è MAI opportuno eccedere) si consiglia di utilizzare dosaggi sostenuti che sfiorano il 100% del fabbisogno giornaliero, quindi perle, gocce o capsule per almeno 1g/die.
    NB. L'omega3 più "puro" e qualitativamente migliore (ricco in EPA e DHA) è l'olio di krill, seguono l'olio di pesce azzurro e l'olio di fegato di merluzzo (sia liquido che in perle). ATTENZIONE! Gli integratori per la pressione a base di ω3 sono altamente deperibili ed è opportuno conservarli in frigorifero.
  • Arginina: l'arginina è un amminoacido semi-essenziale a cui vengono attribuite numerose funzioni; tra le varie, scoperta di recente ma di grande interesse, citiamo la precursione dell'ossido nitrico (NOS); quest'ultimo è essenziale per il mantenimento della funzione endoteliale vascolare e determina la riduzione della pressione arteriosa grazie al miglioramento della capacità vasale di dilatarsi e costringersi in maniera elastica. Nell'integrazione con prodotti per abbassare la pressione a base di arginina è consigliabile utilizzare compresse per un totale di circa 8g/die.


Dieta Iposodica

La dieta iposodica, come dice il termine stesso, è un regime alimentare TOTALMENTE privo di sale da cucina (NaCl - cloruro di sodio); per correggere le abitudini nutrizionali degli ipertesi (e renderle più comprensibili) è fondamentale distinguere l'apporto di sodio naturalmente contenuto nei cibi rispetto a quello aggiunto con la manipolazione alimentare. Tuttavia, attraverso UNA semplice raccomandazione è possibile raggruppare tutte le indicazioni fondamentali della dieta iposodica, ovvero:eliminare gli alimenti contenenti sale aggiunto


Ciò significa: abolire l'aggiunta di sale per condimento (nell'acqua della pasta, nel brodo, nelle pietanze, nei contorni ecc.); ma anche abolire gli alimenti insaccati (salsiccia, salame, mortadella ecc.), le carni salate (prosciutto, speck ecc.), i formaggi stagionati (pecorino, provole ecc.), alimenti sotto sale (sardine, capperi ecc.), alimenti in salamoia (olive, peperoni ecc.), frutta secca (pistacchi, arachidi, semi di zucca ecc.), junk-food (mais fritto, snack ecc.).
NB. Ridurre il sodio dietetico a 100 mmol/die (= 6 g di cloruro di sodio) permette di ridurre la pressione di 2-8 mmHg, tuttavia, associandovi una discreta riduzione ponderale è possibile ottenere risultati ben più importanti.

Alimenti utili in caso di ipertensione

In base alla DASH, sostituire i cibi di scarsa qualità nutrizionale con alimenti utili in caso di ipertensione prevede il consumo di:

Incremento della porzione di Omega 3

E' anche opportuno integrare la dieta DASH con altri alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi omega 3 utilissimi in caso di ipertensione:
In quanto, tra le funzioni degli acidi grassi omega 3, rientrano:

Dieta e ipertensione, dieta DASH

Nella terapia dell'ipertensione la dieta ricopre un ruolo importante, che in molti casi diventa addirittura terapeutico; per questo motivo dev'essere argomento di competenza medica, alla quale le linee guida riportate in questo articolo non intendono in alcun modo sostituirsi.
Quando si parla di dieta ed ipertensione l'accento cade inevitabilmente sul sale da cucina e sugli alimenti che lo contengono in quantità importanti. A dire il vero, la correlazione tra dieta ricca di sodio ed ipertensione non è mai stata dimostrata in maniera inconfutabile; tuttavia, sappiamo che l'incidenza della malattia è minore nelle popolazioni che adottano uno stile alimentare iposodico. Pertanto, una dieta ricca di sodio aumenta il rischio, quindi la probabilità, di sviluppare l'ipertensione, ma non è detto che chi infrange palesemente questa regola soffrirà di ipertensione e chi la rispetta ne sarà esente. Il ruolo del sodio è infatti sfumato da molti altri fattori predisponenti, come le abitudini alimentari in senso più ampio (gli eccessi calorici e lipidici favoriscono la comparsa della malattia), la predisposizione genetica, la sedentarietà e lo stile di vita (stress, fumo, abuso di alcol o droghe ecc.).
Sia in ambito preventivo, sia in quello terapeutico, la dieta per l'ipertensione si articola su quattro punti fondamentali:
L'apporto di sodio andrà ridotto al di sotto dei 3-5 grammi al giorno, grazie alla riduzione del consumo di sale (o alla sua sostituzione con analoghi iposodici) e degli alimenti ricchi in sodio. In vari studi, il passaggio dall'alimentazione tipica dei Paesi industrializzati (che fornisce dieci o più grammi di sodio al giorno) ad una dieta iposodica, si è dimostrata in grado di ridurre la pressione arteriosa di 2-8 mmHg. A tal proposito è bene ricordare che un grammo del normale sale da cucina contiene 400 mg di sodio; di conseguenza, un pizzico di sale apporta all'incirca un grammo di sodio, mentre un
Limitare l'aggiunta di sale agli alimenti può sembrare difficile, ma in realtà non c'è nulla di più semplice; il palato, infatti, si può educare, e se la riduzione avviene gradualmente, si abituerà al nuovo regime alimentare senza troppi problemi, trovando gustose pietanze che fino a poco tempo prima sembravano insipide; il sale può anche essere sostituito con prodotti iposodici (contenenti ad esempio cloruro di potassio) od aromi e spezie varie, come peperoncino, erbe, aglio, prezzemolo, rosmarino, salvia e origano. In tal senso i genitori hanno una grossa responsabilità nei confronti dei propri figli, che devono essere indirizzati, sin dai primissimi anni di vita, ad un'alimentazione povera di snack e stuzzicherie ricche di sale.
Una volta ridotta l'aggiunta di sodio occorre diminuire anche il consumo dei cibi in cui è presente in grandi quantità; il cibo confezionato ed i salumi, per esempio, sono due dei principali ostacoli alla riduzione del sodio nella dieta. Oltretutto, si tratta di alimenti generalmente ipercalorici, che aumentano lo stimolo della sete, spesso placato con bibite zuccherate o alcoliche. Attenzione anche ai dadi da brodo ed ai preparati per insaporire le pietanze - molto utilizzati nei ristoranti, specie in quelli orientali - perché ricchi di glutammato monosodico.
Il fabbisogno quotidiano di sodio è di circa 400 mg, un valore molto inferiore rispetto alla quota assunta da molte persone (anche 20 volte maggiore), che aumenta negli episodi febbrili, in caso di profusa sudorazione (compresa quella indotta dall'attività fisica), eccessi di vomito e diarrea.

Contenuto di sodio negli alimenti (espresso in mg/100 g)

In linea generale, il sodio abbonda negli alimenti animali (specie se stagionati, come i formaggi ed i salumi) e scarseggia in quelli vegetali, che sono invece più ricchi in potassio (carciofi, bietole, sedano, carote, rape, spinaci e cavoli contengono più sodio delle altre verdure comunemente impiegate). Ovviamente, il sodio abbonda anche negli alimenti conservati sotto sale o in salamoia, come i capperi, alcuni pesci e le olive.


ALIMENTO
Sodio (mg/100g)
ALIMENTO
Sodio (mg/100g)
bistecca
bistecca surgelata
filetto di maiale
salsiccia
pollo
lardo
salmone fresco
salmone affumicato
passera, sogliola
sardine al pomodoro
ostrica
capa santa surgelata
cavolo
crauti
asparago
60
1300
290
1100
50
68
48
520
80
40
73
206
20
750
2
pomodoro
ketchup
piselli
piselli in scatola
arachide
burro di noccioline
patata
patate fritte
cipolla
cipolle all'aceto
pop-corn naturale
pop-corn salato
riso soffiato
latte intero di mucca
latte materno
3
1040
1
230
5
600
3
1000
10
1420
3
1940
360
50
16


Come anticipato, la riduzione del consumo di sodio deve accompagnarsi ad un'aumentata assunzione di potassio; questo minerale può infatti essere considerato un vero e proprio antidoto del sodio, tanto che l'adeguatezza del suo apporto garantisce un miglior controllo pressorio ed, in alcuni casi, riduce il bisogno di ricorrere a farmaci-antipertensivi (da qui l'importanza, se già si soffre di ipertensione, di consultare il proprio medico prima di cambiare le proprie abitudini dietetiche).
Il potassio si trova sopratutto nei cereali integrali, nella frutta e nella verdura.

CONTENUTO IN POTASSIO NEGLI ALIMENTI
ELEVATO
MEDIO
BASSO



Albicocche secche
Spinaci
Parmigiano
Legumi secchi Tonno sott'olio
Farina di grano
Datteri
Noci
Pere
Mandorle
Carciofi
Farina di mais
Arachidi
Banane
Mele

Sgombri
Emmenthal

Castagne
Pane bianco

Il trattamento dietetico dell'ipertensione non deve quindi concentrarsi unicamente sulla riduzione del consumo di sodio, ma riequilibrare il suo rapporto con il potassio e limitare gli eccessi, soprattutto per quanto riguarda il consumo di lipidi, alcol e cibi ipercalorici. Il quadro preventivo - terapeutico - comportamentale viene completato da un'adeguata attività fisica di tipo aerobico, da svolgersi ad un ritmo non troppo impegnativo in almeno tre occasioni settimanali, della durata singola di 40 o più minuti.
Le semplici regole dietetiche riportate in questo articolo si sposano con le raccomandazioni della cosiddetta dieta DASH (sigla che sta per Dietary approaches to stop hypertension, ossia Approcci dietetici per bloccare l'ipertensione), sviluppata negli Stati Uniti per contrastare il dilagare della malattia e consigliata da molti medici e nutrizionisti.

L'articolo che ho voluto condividere con voi è tratto dal sito:
foto web

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