sabato 26 settembre 2015

Se qualcuno ti maledice tu benedicilo in silenzio, nel nome di Gesu’



Se qualcuno ti maledice tu benedicilo in silenzio,
nel nome di Gesu’.

Affidatevi agli Angeli, lasciate che facciano il loro lavoro e si mettano all’opera per voi. Affidategli le vostre preoccupazioni, chiedete di aiutarvi a trasmutare la vostra rabbia. Chiedete le risorse per fronteggiare qualsiasi tipo di situazione. Poi aprite il vostro cuore per ricevere il supporto, le benedizioni angeliche, la Luce e la guarigione dei sentimenti negativi che oscurano la vostra anima e il vostro cammino. Piu’ benedirete piu’ riceverete aiuto e benedizioni. 

Gesù affermò semplicemente che «la cosa più difficile da fare per gli esseri umani è di pensare i pensieri degli angeli e di fare come gli angeli». Nella benedizione, come nella preghiera, noi ritroviamo questo linguaggio, ecco perché occorre chiamare gli Angeli. Avvicinandoci a loro ci avviciniamo ai pensieri e al linguaggio degli Angeli e di Dio.

Siate benedetti nel benedire
Katia Botta

  Conta le tue benedizioni non i tuoi problemi


Nella Genesi 12,3 si legge:
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra».


Alejandro Jodorowsky consiglia:
Tù me maldices, yo te bendigo. Tu mi maledici e io ti benedico.

Gregg Braden ci parla del Dono della benedizione
Benedire significa lasciare andare. "Ti benedico" è l'antico segreto che sospende l'esperienza del dolore quanto basta, per rimpiazzarla con un altro sentimento. Quando benediciamo le persone o le cose che ci hanno feriti, interrompiamo momentaneamente il ciclo del dolore. Non fa alcuna differenza che la sospensione duri un nanosecondo o una giornata intera. Qualunque ne sia la durata, l'atto di benedire ci spalanca una porta per cominciare a star meglio e voltare pagina. La chiave di tutto sta nel sollevarsi dal dolore per il tempo necessario a riempire il cuore e la mente con qualcos'altro. Quel qualcosa è il potere della "bellezza".

Nel momento in cui benediciamo un evento che ci ha ferito, o una persona che ci ha causato dolore o sofferenza affermiamo la natura  divina o sacra di ciò che è accaduto, che è divina e sacra proprio perché esiste in virtù dell’Uno e come parte di esso. La benedizione è forse in assoluto uno dei più potenti codici  vibratori che ci siano stati tramandati e raramente ci è stato mostrato come applicarlo.  Il dono della benedizione rappresenta per noi l’opportunità di sbarazzarci delle cariche contenute nei nostri organismi e di procedere con le nostre vite. La benedizione può essere definita come una qualità di pensiero, sentimento ed emozione. Ci permette  di riconoscere la natura santa, sacra e divina di qualunque evento sia occorso e non  indica accettazione, consenso o condono  di una qualunque azione,  semplicemente riconosce la natura divina  dell’evento e ci permette di procedere in avanti con la vita.
estratto dalla trascrizione della  videoconferenza "Camminare tra i mondi" di Gregg Braden. Se vuoi leggere la trascrizione completa clicca qui.

La benedizione ci aiuta a perdonare
Quando ho chiesto a Eckhart Tolle di aiutarmi a capire meglio il senso del perdono, la sua risposta è stata un’altra domanda. “Che ne sarà di quella colpa tra 1000 anni?” Sentii con sorpresa dissolversi dentro di me nel nulla, ridursi in polvere, l’evento al quale stavo pensando. “E allora, perché non ora?”, mi chiese sorridendo. Già, perché non ora?
(Marina Borruso – Essere nel presente)


Benedizioni a tutti. Siate benedetti nel benedire.
E come sempre vi auguro Buona Vita!
Katia Botta


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Gioia e Benedizioni sul tuo cammino
Katia Botta
Benedzioni a bizzeffe
Blessing galore



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