Siete pronti a prendere uno shock? Ascoltate! Esaminate la vostra vita.
Osservate tutti i vostri pensieri e vedrete che spesso stanno nel passato o nel futuro.
Prendete coscienza di quanto poco vivete nel presente, di quanto poco siete vivi e resterete shockati.
Pensate
a tutto ciò in questo modo. State sbucciando
un'arancia per poi mangiarvela. Se la vostra mente e' tutta concentrata nel mangiare l'arancia, sapete cosa può succedere?
un'arancia per poi mangiarvela. Se la vostra mente e' tutta concentrata nel mangiare l'arancia, sapete cosa può succedere?
Non
state sbucciando l'arancia,
perché non siete lì, e quando mangerete quell'arancia, non la gusterete,perché sarete in tutt'altro luogo.
Un vecchio e saggio barcaiolo trasportava i pellegrini in un santuario. Un giorno qualcuno gli chiese: "Sei già andato al santuario?". Il barcaiolo rispose:
"No, non ancora, perché non ho ancora scoperto tutto ciò che il fiume ha da offrirmi.
In questo fiume trovo la saggezza, trovo la pace, trovo Dio".
I pellegrini, al contrario, neppure notavano il fiume; le loro menti erano concentrate sul santuario, non potevano vedere il fiume.
Potrebbe essere questa la storia della nostra vita? E' come prendere in mano la tazzina del caffè per berlo,
senza alzarla realmente, perché non si e' lì, e
non bere mai il caffè, perché non si e' lì, e così via.
E' una tragedia. Perdiamo la nostra vita! Come porvi rimedio?
Una leggenda narra che Buddha attraversò tutto il paese in cerca
dell'illuminazione; visitò i principali maestri della sua epoca, praticò tutte le discipline e le spiritualità esistenti,
ma non raggiunse l'illuminazione.
Alla fine, desistette. Disperato, si sedette sotto un fico e venne illuminato.
Anni dopo, i suoi discepoli gli chiesero: "Maestro, raccontaci il segreto dell'illuminazione. Come l'hai ottenuta?".
Non esistono segreti, o tecniche. E il maestro tentava di spiegarlo loro. I discepoli però volevano conoscere la tecnica.
Allora Buddha - me lo immagino mentre strizza l'occhio - disse: "Va bene, vi rivelo la tecnica.
Quando state inspirando, siate consapevoli del fatto che
state inspirando. E quando state espirando, siate consapevoli del fatto che state espirando".
Non e' straordinario? Non sembra particolarmente spirituale. Sapete qual'era la sua intenzione?
Voleva che i discepoli entrassero nel presente! Egli sapeva, da
illuminato qual'era, che Dio non e' domani, Dio e' ora. La vita non e' domani,e' ora. L'amore non e' domani, e' ora.
L'illuminazione e' ora.
Se viveste per il presente, verreste illuminati. Si. Davvero. Questo e' molto simile all'esercizio per raggiungere la pace, ve lo ricordate?
"Fate una cosa per volta e interiormente verbalizzate ciò che state facendo". Si tratta di un esercizio molto utile per entrare nel presente, per vivere l'ora, per vivere la vita.
Questa e' la seconda cosa di cui avete bisogno per iniziare a vivere, per essere voi stessi, per essere ora.
Passiamo alla terza cosa: "essere qui". Significa uscire dalla propria testa e tornare ai propri sensi; letteralmente;
uscire dall'astrazione ed entrare nell'esperienza.
Voglio raccontarvi la storia di un soldato americano, durante la guerra in Corea. Il giorno del Ringraziamento, la festa principale negli Stati Uniti,sentì una fortissima nostalgia di casa.
Una coppia, che aveva trascorso diversi anni negli Stati Uniti,
lo invitò a pranzo. Quando l'uomo arrivò, con sua
grande sorpresa e gioia, vide che c'era un tacchino, il suo piatto favorito. Il pranzo iniziò: mentre si serviva generosamente, iniziò a discutere animatamente con il suo ospite.
Quando la discussione terminò, il suo piatto era vuoto. Il soldato si accorse che non aveva affatto gustato il pranzo e che non si ricordava neppure il sapore del tacchino.
Questo e' quello che io chiamo entrare nel qui.
perché non siete lì, e quando mangerete quell'arancia, non la gusterete,perché sarete in tutt'altro luogo.
Un vecchio e saggio barcaiolo trasportava i pellegrini in un santuario. Un giorno qualcuno gli chiese: "Sei già andato al santuario?". Il barcaiolo rispose:
"No, non ancora, perché non ho ancora scoperto tutto ciò che il fiume ha da offrirmi.
In questo fiume trovo la saggezza, trovo la pace, trovo Dio".
I pellegrini, al contrario, neppure notavano il fiume; le loro menti erano concentrate sul santuario, non potevano vedere il fiume.
Potrebbe essere questa la storia della nostra vita? E' come prendere in mano la tazzina del caffè per berlo,
senza alzarla realmente, perché non si e' lì, e
non bere mai il caffè, perché non si e' lì, e così via.
E' una tragedia. Perdiamo la nostra vita! Come porvi rimedio?
Una leggenda narra che Buddha attraversò tutto il paese in cerca
dell'illuminazione; visitò i principali maestri della sua epoca, praticò tutte le discipline e le spiritualità esistenti,
ma non raggiunse l'illuminazione.
Alla fine, desistette. Disperato, si sedette sotto un fico e venne illuminato.
Anni dopo, i suoi discepoli gli chiesero: "Maestro, raccontaci il segreto dell'illuminazione. Come l'hai ottenuta?".
Non esistono segreti, o tecniche. E il maestro tentava di spiegarlo loro. I discepoli però volevano conoscere la tecnica.
Allora Buddha - me lo immagino mentre strizza l'occhio - disse: "Va bene, vi rivelo la tecnica.
Quando state inspirando, siate consapevoli del fatto che
state inspirando. E quando state espirando, siate consapevoli del fatto che state espirando".
Non e' straordinario? Non sembra particolarmente spirituale. Sapete qual'era la sua intenzione?
Voleva che i discepoli entrassero nel presente! Egli sapeva, da
illuminato qual'era, che Dio non e' domani, Dio e' ora. La vita non e' domani,e' ora. L'amore non e' domani, e' ora.
L'illuminazione e' ora.
Se viveste per il presente, verreste illuminati. Si. Davvero. Questo e' molto simile all'esercizio per raggiungere la pace, ve lo ricordate?
"Fate una cosa per volta e interiormente verbalizzate ciò che state facendo". Si tratta di un esercizio molto utile per entrare nel presente, per vivere l'ora, per vivere la vita.
Questa e' la seconda cosa di cui avete bisogno per iniziare a vivere, per essere voi stessi, per essere ora.
Passiamo alla terza cosa: "essere qui". Significa uscire dalla propria testa e tornare ai propri sensi; letteralmente;
uscire dall'astrazione ed entrare nell'esperienza.
Voglio raccontarvi la storia di un soldato americano, durante la guerra in Corea. Il giorno del Ringraziamento, la festa principale negli Stati Uniti,sentì una fortissima nostalgia di casa.
Una coppia, che aveva trascorso diversi anni negli Stati Uniti,
lo invitò a pranzo. Quando l'uomo arrivò, con sua
grande sorpresa e gioia, vide che c'era un tacchino, il suo piatto favorito. Il pranzo iniziò: mentre si serviva generosamente, iniziò a discutere animatamente con il suo ospite.
Quando la discussione terminò, il suo piatto era vuoto. Il soldato si accorse che non aveva affatto gustato il pranzo e che non si ricordava neppure il sapore del tacchino.
Questo e' quello che io chiamo entrare nel qui.
Non
si deve mangiare il menu Le argomentazioni sono ottime, le idee
anche. Ma non sono la vita!
Sono straordinariamente adatte per guidarci nella vita.
Ma non sono la vita.
L'astrazione non e' la vita. La vita si trova nell'esperienza. E' come leggere un meraviglioso menu.
Potete guidare la vostra vita con un menu, ma il menu non e' cibo. E se passaste tutto il tempo con un menu, non mangereste nulla.
Talvolta può accadere anche di peggio. Ci sono persone che mangiano il menu.
Vivono di idee e così perdono la propria vita.
Sono straordinariamente adatte per guidarci nella vita.
Ma non sono la vita.
L'astrazione non e' la vita. La vita si trova nell'esperienza. E' come leggere un meraviglioso menu.
Potete guidare la vostra vita con un menu, ma il menu non e' cibo. E se passaste tutto il tempo con un menu, non mangereste nulla.
Talvolta può accadere anche di peggio. Ci sono persone che mangiano il menu.
Vivono di idee e così perdono la propria vita.
Cosa
fare per porvi rimedio?
Krishnamurti ci avvisa: "Il giorno in cui insegniamo a un bimbo il nome di un uccello, il bimbo non vede più l'uccello".
I l bimbo guarda questa cosa soffice e viva, piena di mistero e di sorpresa, e noi gli insegniamo:
"Quella e' una rondine".
Ora, il bambino ha un'idea: rondine. E più tardi, ogni volta che vede una rondine, gli si dirà:
"Adesso lo sai: quella e' una rondine".
Krishnamurti ci avvisa: "Il giorno in cui insegniamo a un bimbo il nome di un uccello, il bimbo non vede più l'uccello".
I l bimbo guarda questa cosa soffice e viva, piena di mistero e di sorpresa, e noi gli insegniamo:
"Quella e' una rondine".
Ora, il bambino ha un'idea: rondine. E più tardi, ogni volta che vede una rondine, gli si dirà:
"Adesso lo sai: quella e' una rondine".
Lo
stesso vale per l'idea, supponiamo, di americano.
Tutte
le volte che vedrò una persona di nazionalità americana, dirò:
"E' un americano".
"E' un americano".
E
non colgo l'essere unico che quell'individuo e'.
Quando vi e' capitato di vedere un bimbo meravigliato,
che guarda quell'oggetto misterioso, soffice e saltellante, che chiamiamo rondine? Vedete?
La parola, il concetto attraversa ogni comprensione.
Quando vi e' capitato di vedere un bimbo meravigliato,
che guarda quell'oggetto misterioso, soffice e saltellante, che chiamiamo rondine? Vedete?
La parola, il concetto attraversa ogni comprensione.
Il
concetto, la parola puo' essere un ostacolo che non ci lascia vedere
una rondine.
Il termine "americano" può essere un ostacolo, che non mi permette di vedere realmente l'americano che ho di fronte.
La parola e l'idea Dio possono essere un ostacolo per vedere Dio.
Come porre rimedio a questa situazione? Lo potete fare fin d'ora.
Ascoltate tutti i suoni che attorno a voi potete cogliere.
Potete
ascoltarli tutti? Suoni alti, suoni bassi, il suono della voce?
Sapete cosa succede quando fate questo?
State entrando nei vostri sensi: questa e' l'esperienza.
Sapete cosa succede quando fate questo?
State entrando nei vostri sensi: questa e' l'esperienza.
Qui
non c'e' alcuna astrazione, non c'e' alcun concetto.
Guardate quello che state guardando, ascoltate quello che state ascoltando, toccate quello che state toccando, sentite quello che state sentendo.
Guardate quello che state guardando, ascoltate quello che state ascoltando, toccate quello che state toccando, sentite quello che state sentendo.
A
un famoso guru, che aveva avuto il dono dell'illuminazione, i suoi
discepoli chiesero:
"Maestro, la tua illuminazione cosa ha provocato in te? Cosa ti ha dato?".
L'uomo rispose: "Bene, vi racconto quello che essa mi ha dato: quando mangio,mangio; quando guardo, guardo; quando ascolto, ascolto. Questo essa mi ha dato!".
I suoi discepoli obiettarono: "Ma tutti fanno così!". E il maestro
rispose ridendo: "Tutti fanno così? Allora tutti devono essere illuminati!".
La risposta e' che nessuno fa così, quasi nessuno e', qui, vivo. Essere vivo
significa essere se stessi, essere vivo significa essere ora, essere vivo significa essere qui.
Osservatevi. Nella misura in cui vi osserverete, non solo
mentalmente, ma come un osservatore imparziale, abbandonerete la vostra esistenza meccanica, da marionette, e diventerete discepoli di Gesù Cristo.
Non potete essere discepoli di Gesù se siete delle marionette!
"Maestro, la tua illuminazione cosa ha provocato in te? Cosa ti ha dato?".
L'uomo rispose: "Bene, vi racconto quello che essa mi ha dato: quando mangio,mangio; quando guardo, guardo; quando ascolto, ascolto. Questo essa mi ha dato!".
I suoi discepoli obiettarono: "Ma tutti fanno così!". E il maestro
rispose ridendo: "Tutti fanno così? Allora tutti devono essere illuminati!".
La risposta e' che nessuno fa così, quasi nessuno e', qui, vivo. Essere vivo
significa essere se stessi, essere vivo significa essere ora, essere vivo significa essere qui.
Osservatevi. Nella misura in cui vi osserverete, non solo
mentalmente, ma come un osservatore imparziale, abbandonerete la vostra esistenza meccanica, da marionette, e diventerete discepoli di Gesù Cristo.
Non potete essere discepoli di Gesù se siete delle marionette!
Se
siete vivi al dieci per cento, sarete discepoli solo al dieci per
cento. Capite?
Sperimentate la realtà, tornate ai vostri sensi.
Questo vi aiuterà a vivere il vostro presente.
Sperimentate la realtà, tornate ai vostri sensi.
Questo vi aiuterà a vivere il vostro presente.
Vi
aiuterà a vivere le vostre esperienze.
Nell'"ora" si incontra Dio.
Nell'"ora" si incontra Dio.
Ma
questo e' preghiera? Pregare non significa forse parlare con Dio?
Certo, pregare e' parlare con Dio.
Ma immaginate una madre, a letto ammalata: sua figlia pulisce tutta la casa, prepara i pasti, si prende cura del giardino.
Ella non sta parlando con sua madre, ma quanto le sta
dicendo!
Ma immaginate una madre, a letto ammalata: sua figlia pulisce tutta la casa, prepara i pasti, si prende cura del giardino.
Ella non sta parlando con sua madre, ma quanto le sta
dicendo!
Entrate
nella Vita e farete vostra la causa di Gesù Cristo... che non ci
chiama semplicemente a una nuova religione,
ma
alla Vita.
Brano
tratto da: "ISTRUZIONI DI VOLO PER AQUILE E POLLI"
di: ANTHONY DE MELLO – Piemme Edizioni
di: ANTHONY DE MELLO – Piemme Edizioni
foto:A.Proto
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