mercoledì 24 luglio 2013

IL TUO SORRISO - Pablo Neruda





https://www.youtube.com/watch?v=82BsC4gpz9w


Questa poesia è quella che racchiude in tutto e per tutto l'animo di Neruda ed è semplice come lui perchè non chiede altro che un sorriso...
 “Il tuo sorriso” parla del sentimento unico e totalizzante di un uomo che non può fare a meno della sua donna. Un sentimento che ci fa paura, che ci porta a sperare che la nostra storia non finisca mai, perché sarebbe come se un pezzo del nostro mondo ci fosse portato via d’improvviso.
Il poeta Pablo Neruda, nella poesia esalta ciò che a volte viene dato per scontato: il valore e la bellezza di un sorriso. Lo paragona a un fiore, gli apre le porte della vita e dice di poter fare a meno di tutto nella vita, tranne che di quel sorriso meraviglioso. E Pablo Neruda ce lo dimostra con i versi meravigliosi che ha scritto.
Spesso, nella vita di tutti i giorni, cerchiamo cose particolari e ci perdiamo nei dettagli insignificanti. Dimentichiamo la cosa più grave; bella che si può grave; donare e ricevere e che Pablo Neruda esalta nella poesia: un sorriso. Il poeta ha molto bisogno del suo sorriso perchè è l'unica cosa che lo fa vivere, che lo distrae e lo fa sentire meglio dopo le continue lotte che la vita gli sottopone.
E' pronto a far meno delle cose fondamentali e più belle e necessarie come la luce,l'aria, la primavera, il pane, ma ,se pensa che lei non possa ridere e che quindi che lui non possa più provare quel senso di gioia e appagamento, lui si sente morire si sente quel nulla che c'è..
Il tuo Sorriso
Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l'aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d'argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell'ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d'improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d'autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
Pablo Neruda



http://balbruno.altervista.org/index-734.html









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